Il disastro dell’Atac, 11mila guasti al mese

La municipalizzata punta al risanamento con una stretta sulle assunzioni. E intanto sono partite le lettere di licenziamento per i 33 dipendenti assunti ai tempi di Parentopoli

Un bus Atac

Oltre 11mila guasti nel mese di marzo. Più di 10mila a gennaio. Numeri da brivido quelli che riporta l’edizione romana di La Repubblica: “Tra vetture ferme o in fiamme, il carrozzone Atac continua a perdere pezzi. Un documento interno all’azienda certifica, se ancora ce ne fosse bisogno, la Caporetto del trasporto pubblico romano.
Ad aprile 2016 la percentuale dei mezzi fermi per guasto ha superato il 26% delle vetture uscite. Valore che tende a salire nell’aprile di quest’anno che ad oggi registra una percentuale di oltre il 27%”.

Ed è nulla rispetto a quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi, quando le temperature saliranno. «Ogni anno la stessa storia — racconta al quotidiano Fabio Buffoni, della Faisa Cisal — gli impianti di climatizzazione non funzionano, la manutenzione non viene effettuata in tempo e dentro le vetture l’aria diventa irrespirabile. Se fuori il termometro segna 35 gradi, dentro ce ne sono almeno 50». Ogni anno il consiglio delle Rsu, le rappresentanze sindacali di base, emana la stessa disposizione agli autisti. In sostanza: se la temperatura all’interno della vettura diventa insopportabile per il conducente e per i passeggeri, bisogna interrompere il servizio ed attendere un mezzo funzionale al capolinea.

Il resto, purtroppo, è ordinaria routine per autobus troppo vecchi, che in media superano i 10 anni di età e tram che arrivano al guinness di 32 anni di età media. In officina mancano bulloni, cerniere, radiatori, olio per il motore. “Ieri, su un parco di 2.114 mezzi, 379 erano fermi – scrive il quotidiano – Alcuni morti per sempre, già cannibalizzati dagli operai per fornire motori e altri pezzi di ricambio, altri rotti, che potrebbero anche tornare in strada se fossero riparati. Sempre ieri, su un totale di 1.334 mezzi che dovevano svolgere servizio, ne sono usciti dai vari depositi 1.311, tra bus, tram e filobus. Ma il bilancio è di inizio servizio. La giornata era appena cominciata”.

Così ci spieghiamo i numeri da brivido, che declinati nei vari depositi diventano per esempio 2.520 guasti a gennaio, 2.344 a febbraio, 2.866 a marzo a Grottarossa, 1905 guasti a gennaio, 2.159 a febbraio, 2.580 a marzo al deposito di Tor Sapienza. E ancora, nella rimessa di Tor Pagnotta: 1.318 guasti a gennaio, 1.202 a febbraio, 1.383 a marzo.

L’Atac prova a metterci una pezza e punta al risanamento con una stretta sugli incarichi esterni, anche a tempo determinato, scrive oggi Il Messaggero. La riforma varata dall’amministratore unico Manuel Fantasia, entra in vigore proprio nei giorni dell’insediamento del nuovo direttore generale Bruno Rota, che da ieri è al lavoro per traghettare la municipalizzata verso acque meno agitate.

E intanto arriva la notizia che l’azienda di via Prenestina sta consegnando le lettere di licenziamento ai 33 assunti in Atac ai tempi di Parentopoli. La municipalizzata del Campidoglio, si legge in una nota interna, ha dato corso a quanto richiesto dal Tribunale «per ripristinare la legalità», spiega l’amministratore unico Manuel Fantasia. Si chiude così una vicenda iniziata più di sei anni fa durante l’amministrazione di Gianni Alemanno. Quando vennero assunti mogli, figli, amiche, parenti in genere di esponenti politici legati alla destra romana. E’ stata una sentenza del tribunale di Roma a far scattare i licenziamenti. Nelle 125 pagine di motivazioni i giudici scrivono che “diventa doveroso da parte dei soggetti competenti provvedere al ripristino della legalità”. Le posizioni ricoperte che saltano sono tutte amministrative: dai dirigenti ai quadri impiegati.

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