Il Lazio riparte: 30 milioni per ricerca, innovazione e start-up

Per contrastare le conseguenze dell’emergenza Covid-19

Quattro bandi da 30 milioni di euro complessivi per ricerca, innovazione e start-up. Fanno parte della strategia della Regione Lazio per contrastare le conseguenze dell’emergenza Covid-19 e, allo stesso tempo, orientare il modello di sviluppo territoriale ancor più verso l’innovazione, il trasferimento tecnologico e la sostenibilità. Lo scopo è duplice: da una parte si vuole sostenere il mondo della ricerca, aiutandone l’integrazione con le imprese e permettendo la diffusione di nuovi procedimenti e prodotti in modo da portare l’innovazione fino al livello dei consumatori, rendendola percepibile e fruibile da tutti. Dall’altra si vuole rafforzare la lotta contro la diffusione del coronavirus, in modo da contribuire a contrastarne il più rapidamente possibile gli effetti.”Il compito più importante che abbiamo in Italia è ricostruire fiducia nel Paese e nel mondo verso l’Italia”, dice il segretario del Pd e governatore del Lazio Nicola Zingaretti, durante la presentazione. “Dobbiamo combattere l’idea sbagliata che i problemi si contemplano o si cavalcano, i problemi si risolvono. Siamo la seconda italiana per Pil, vogliamo dare il nostro contributo alla rinascita italiana e siamo convinti che possiamo vivere una stagione nuova”.

Il primo bando (20 milioni) si intitola ‘Progetti di Gruppi di Ricerca 2020’ ed è destinato a Organismi di ricerca e diffusione della conoscenza; il secondo (3 milioni) è ‘Emergenza coronavirus e oltre’, ed è pensato per finanziare progetti che possano portare sul mercato sia soluzioni per il contrasto al Covid-19, sia strumentazioni, dispositivi, sistemi e applicazioni in un’ottica di welfare innovativo; il terzo, ‘Dottorati Industriali’, (3 milioni) è pensato per promuovere la collaborazione tra il sistema della ricerca e dell’innovazione regionale e le imprese del Lazio; l’ultimo avviso, ‘Pre-Seed’, è bando già aperto che è stato rifinanziato con una nuova iniezione di risorse pari a 4 milioni e al quale è stata inserita una riserva di 1 milione di euro per progetti finalizzati alla gestione dell’emergenza Covid-19 e dei suoi impatti economici e sociali. C

on il governatore e gli assessori Paolo Orneli (Sviluppo Economico) e Claudio Di Berardino (Lavoro), in Regione c’è anche il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. Parla dell’importanza di cooperarazione a tutti i livelli, uno degli obiettivi del piano nazionale delle ricerche: “Alla frontiera della conoscenza ci confrontiamo col mondo”, dice. Per questo insiste sull’importanza di integrare “perfettamente” le strategie regionali, nazionali ed europee. Su questo, ammette, l’Italia “deve fare qualche passo in avanti”. Ma il nostro Paese, sostiene, deve anche – e al più presto – eliminare il gap con il resto del continente per percentuale di laureati (siamo tra gli ultimi) e, in ambito della ricerca, deve adeguare i salari: “I giovani vanno all’estero perché all’estero pagano molto meglio. Dobbiamo essere europei anche in questo, anche nel salario dei ricercatori, oppure non ci lamentiamo” se i cervelli fuggono.

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