Il tabellone della Metro B di Roma, stazione Cavour, ieri mattina si presentava così, in tutta la sua crudezza, senza bisogno di didascalie o di spiegazioni:
Questa schermata e queste attese sono il manifesto, triste, della prima metropolitana di Roma nel 2023. Prima per data di nascita – nata nel 1955 – e prima per problemi segnalati quotidianamente dai pendolari. Per comprendere bene i problemi che sta vivendo la linea in questo settembre nero è necessario un passo indietro di alcuni mesi. Nel 2023, infatti, è iniziata una maxi-revisione dei treni che stanno coinvolgendo 17 treni MB400, in aggiunta a 5 – MA300 – coinvolti in un altro processo di revisione che riguarda la Metro A e la Roma-Lido. A marzo 2023 si stima fossero attivi circa la metà dei treni necessari a far sì che il servizio si potesse attestare su frequenze attorno ai 5/6 minuti, ovvero 15 treni su 28. Visti gli obblighi legati a revisioni indifferibili sui quali la politica romana negli anni scorsi – colpevolmente – ha fatto spallucce per non perdere consensi (bloccare o ridurre il servizio durante il proprio mandato significa ridurre il consenso o perderlo definitivamente), il Campidoglio ha tentato alcune strade per bloccare l’emorragia di treni in procinto di essere revisionati. In un’importante Commissione Mobilità che ha avuto luogo a fine maggio di quest’anno, è stato deciso di spostare due treni della Metro A appena revisionati proprio sulla Metro B, come poi confermato a Radiocolonna dal presidente della commissione capitolina alla mobilità Giovanni Zannola.
Un’altra partita importante si è svolta tra il Comune di Roma e l’ANSFISA, ovvero, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali che, tra le altre cose, detta le regole per le revisione e stabilisce i relativi stop ai mezzi non idonei alla circolazione.
A fine agosto 2023, il Campidoglio si sarebbe fatto dare il nulla osta per la circolazione di treni da revisionare purché superassero alcuni paletti legati alla sicurezza. Come sottolinea Odissea Quotidiana, ad oggi non sarebbero stati immessi in servizio né i treni provenienti dalla Metro A, né quelli ‘concessi’ da ANSFISA e ancora da revisionare. L’ipotesi più probabile, quindi, è che fino a quando questi treni non verranno immessi nel servizio, la Metro B potrà vivere ancora dei momenti di grande difficoltà. È passata ingiustamente in sordina una comunicazione estiva di Atac (comunicazioni del genere da parte della municipalizzata sono piuttosto rare e quelle che giungono devono essere analizzate con attenzione) dove si comunicava, in sintesi, che solo nel 2024 che la situazione sarebbe regolarizzata, visto che attualmente le manutenzioni includono 10 treni ogni volta e che ogni stop può arrivare fino a 6 mesi.
La storia della Ryder Cup è un capitolo a parte. L’importante torneo di golf che ha avuto luogo al Marco Simone Golf & Country Club di Roma, ha reso necessarie delle modifiche al servizio della Metro B di Roma dal 29 settembre a 1 ottobre. Nello specifico, un potenziamento della Laurentina-Rebibbia a discapito della Bologna-Jonio, sostituita da navette. Gli attentissimi blog di OQ, hanno monitorato il servizio realmente offerto sulla tratta Laurentina-Rebibbia e hanno scoperto la magagna: una frequenza media di 6 minuti e 9 secondi ottenuta con 14,3 treni in servizio, peggio di marzo 2023 (quando la frequenza era di 5 minuti e 20 secondi, con 15 treni in servizio) e senza rispettare la frequenza promessa di un treno ogni 5 minuti.