In città molti lampioni sono spenti, problema che colpisce diversi quartieri senza un filo logico. Ai Parioli, piazza Euclide e le vie limitrofe sono al buio. Nella vicina via Antonelli le fonti luminose non funzionano nel primo tratto, per riaccendersi d’improvviso quando la strada che sale verso piazza Pitagora diventa via Stacci. Lo denuncia il ‘’Corriere della Sera’’ che riporta le lamentele di molti residenti.
«Macchine e autobus scendono giù velocemente e le strisce pedonali ormai sono sbiadite, non si distinguono neanche di giorno. Figuriamoci al buio», dice al ‘’Corriere della Sera’’ Federico mentre passeggia con il cane e la torcia del telefono accesa per vedere e farsi vedere meglio.
Nelle zone più a nord della Capitale la situazione è simile. «Dopo aver sollecitato i vertici di Acea è stata finalmente ripristinata l’illuminazione pubblica su via Cassia», commenta in una nota di pochi giorni fa Stefano Peschiaroli, consigliere di Forza Italia nel XV Municipio. A causa di un guasto, nonostante la sua pericolosità, il tratto è rimasto al buio da molti giorni – spiega il consigliere azzurro -. Sono tanti i lampioni spenti nel nostro Municipio».
Stessi problemi in Centro, da via Giulia – metà illuminata e metà no, a Colle Oppio fino a San Giovanni e all’ Eur. Cosi come nel quadrante Ovest: «L’altra sera tornavo a casa dal teatro, dopo le 23, e il tratto che dall’ingresso di Villa Stuart procede a senso unico verso la Camilluccia era completamente buio», racconta Alessandra, che ha chiesto informazioni a una giovane attivista di Azione, incontrata a un banchetto in corso Vittorio. Le è stato risposto che il problema potrebbe essere l’illuminazione delle fermate dei bus e delle colonnine per caricare le auto elettriche, che tolgono energia ai lampioni limitrofi.
Al numero verde Acea-Areti è possibile segnalare guasti e stati di pericolo sulle luci, zona per zona. Una volta contattati, un’addetta al servizio clienti non ha però saputo verificare la motivazione dei numerosi guasti: «Non so da cosa dipendano, non siamo noi i tecnici». E alla domanda sulle fermate illuminate dei bus e le colonnine di ricarica, ha risposto: «Se è cosi, potrebbe essere un guasto a monte della cabina». Alla seconda chiamata, hanno consigliato di inviare una pec.
Altro problema, i led installati a fine 2017 che rappresentano circa il 70% delle lampade per l’illuminazione pubblica con un risparmio di energia del 30% rispetto al 2016, se non fosse che per molti romani hanno peggiorato la situazione. Queste nuove lampadine dal tono più freddo e criticate per aver cambiato l’estetica della città – sono spesso troppo deboli e sembrano illuminare solo il punto in cui sono posizionate. Cosi come accade nel quartiere Pinciano: «Se non sono proprio sotto il lampione non vedo nulla, tra queste nuove luci e gli alberi che le oscurano», lamenta Elisabetta, che ricorre al solito espediente della torcia sul telefonino.
Numerose le segnalazioni arrivate dai consiglieri di tutti gli schieramenti, ma i tempi di riparazione dei guasti sono lunghi. L’Acos (Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune), in un rapporto sull’illuminazione pubblica redatto nell’agosto scorso, scrive che il settore è gravato da un’importante criticità sulle anomalie dei tempi di ripristino, a fronte dell’aumento del numero dei guasti registrato nell’ultimo quinquennio.
Un altro problema riguarda invece «l’illegittimità dell’affidamento in house, attualmente in carico al gestore in attesa dell’espletamento di una nuova gara». Dopo quattro mesi, la situazione non sembra cambiata: «Per quanto riguarda il servizio reso ai cittadini, pur nelle differenze tra i due campioni di intervistati, gli utenti indicano nel problema dei guasti una criticità particolarmente rilevante ed è alta la percentuale dei non soddisfatti». È quasi Natale e a Roma le luci si accendono e si spengono, se con il led si hanno dubbi sul funzionamento basta alzare gli occhi per verificare.