Stop alle proroghe reiterate delle concessioni: è questo il punto principale del Nuovo Regolamento per gli Impianti Sportivi di proprietà di Roma Capitale, approvato ieri in assemblea capitolina con 24 voti favorevoli e 5 contrari.
Le nuove norme, licenziate dal consiglio comunale, stabiliscono che la durata delle concessioni sia contemplata nel bando di gara e che sia differenziata in base alla tipologia di impianto, indipendentemente da eventuali tempi stimati per lavori da realizzare.
“Attraverso la selezione pubblica degli operatori, affideremo gli impianti con concessioni scadute da anni”. ha spiegato Angelo Diario, presidente M5s della commissione capitolina Sport.
“La concessione di sola gestione” tramite bando di gara – come recita l’articolo 10 del nuovo regolamento – potrà “essere affidata” a “soggetti che abbiano un profilo giuridico che consenta sia la gestione economica del bene che la gestione delle attività sportive” oppure a “raggruppamenti che comprendano un soggetto capace di gestire l’impianto economicamente” e “un soggetto che abbia i requisiti per svolgere attività sportive”, ovvero soggetti riconosciuti a fini sportivi da Coni, Cip, Mipaf, Ministero dello Sport. Un punteggio di merito sarà assegnato ai progetti migliori, dal punto di vista gestionale e didattico, nel promuovere la fruibilità ed efficienza degli impianti e tutelare i valori educativi, sociali e culturali dello sport.
Tra gli obblighi per i concessionari, stabiliti dall’articolo 17 del regolamento, quello di “rispettare ed applicare, nei confronti del personale utilizzato, il trattamento giuridico, economico, previdenziale ed assicurativo previsto dalle vigenti norme in materia” e di “applicare le tariffe stabilite dall’amministrazione capitolina esponendo il tariffario relativo alle discipline praticate nell’impianto”. Inoltre i gestori dovranno mettere la struttura “a disposizione gratuita per le manifestazioni sportive gestite dall’Amministrazione Capitolina fino ad un massimo di 12 giornate per anno” e avranno l’obbligo di “non installare” e “rimuovere ove esistenti, apparecchiature che possano favorire l’insorgenza di ludopatia”.
Tra le novità introdotte anche l’istituzione della Carta della Qualità dei Servizi Sportivi di Roma Capitale “che oggi manca”, ha sottolineato Diario.
“Lo Sport deve poter essere accessibile a tutti e diventare una pratica virtuosa diffusa tra tutti i cittadini” e per questo “abbiamo ritenuto importante inserire un criterio che preveda l’abbattimento dei canoni di concessione, laddove ci siano delle condizioni innovative, inclusive per la collettività”, il commento dell’assessore allo Sport di Roma, Daniele Frongia.