La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500 imprese rappresentative del tessuto imprenditoriale di Roma e provincia per fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione economica.
Le guerre in corso in Ucraina e in Medioriente, le tensioni geopolitiche, la dinamica dei tassi di interesse, che restano su livelli ancora relativamente alti, rappresentano un serio rischio per il consolidamento della fase di ripresa economica del nostro Paese e del nostro territorio. Questa nuova indagine ha come obiettivo quello di capire come le imprese hanno affrontato la prima metà del 2024, e quali aspettative hanno gli imprenditori di Roma e provincia sulla seconda metà del 2024. L’indagine è stata somministrata tra il 22 luglio e il primo agosto 2024. Le imprese del panel hanno nel 67 per cento dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33 per cento dei casi nel resto della provincia di Roma.
“Il 2024 si presenta come un anno complesso per le imprese romane, dopo la crescita del 2022 e il consolidamento del 2023 – si legge nella nota della Camera di Commercio -. Per quasi l’85 per cento delle imprese, nei primi sei mesi del 2024, il fatturato è rimasto stabile o in diminuzione, percentuali simili anche per le aspettative sulla seconda parte dell’anno. Molto polarizzate le risposte in tema di accesso al credito, per poco più della metà del campione l’accesso al credito ha rappresentato nel 2024 un problema (con una impresa su 9 che dichiara di aver avuto problemi anche maggiori nel 2024 che nel 2023), mentre per quasi la metà del campione non ha rappresentato un particolare problema. Stabile la dinamica occupazionale con la maggioranza del campione, circa 3 imprese su 4, che hanno lasciato invariata la base occupazionale. Oltre la metà del campione ritiene che Roma debba avere una maggiore autonomia di governo, mentre un terzo delle imprese preferisce non esprimersi non conoscendo approfonditamente la questione. Le imprese si aspetterebbero, da una maggiore autonomia di governo di Roma, principalmente, una burocrazia più efficiente, un miglioramento dei servizi pubblici essenziali (rifiuti, trasporti), maggiori investimenti nelle infrastrutture cittadine”.
Nei primi sei mesi del 2024 per il 42,86 per cento delle imprese il fatturato è diminuito rispetto ai primi 6 mesi del 2023, per il 42,06 per cento è rimasto stabile, per il 15,08 per cento, invece, il fatturato è aumentato. Più positivo l’andamento dell’occupazione. Per il 77,78 per cento delle imprese romane del campione il numero dei dipendenti è rimasto stabile, a fronte di una percentuale dell’8,73 per cento che ha aumentato il numero dei dipendenti e del 13,49 per cento che li ha ridotti. Per il secondo semestre del 2024 il 46,83 per cento delle imprese prevede un fatturato stabile rispetto alla seconda parte del 2023, il 34,92 per cento prevede un fatturato in diminuzione e il 18,25 per cento in aumento. Per il 48,41 per cento delle imprese l’accesso al credito non sta rappresentando un particolare un problema nel 2024, per quasi il 40 per cento delle imprese invece (39,68 per cento) l’accesso al credito è un problema serio, così come lo era nel 2023. Per l’11 per cento delle imprese l’accesso al credito è un problema maggiore che nel 2023.
Il 57,14 per cento degli imprenditori ritiene che a Roma debba essere riconosciuta una maggiore autonomia di governo, mentre solo il 9,52 per cento pensa che i poteri di cui gode oggi Roma siano adeguati al suo ruolo. Una impresa su 3 non esprime una valutazione. Tra i vantaggi che dovrebbe portare il riconoscimento di una maggiore autonomia a Roma Capitale (possibili più risposte) gli imprenditori segnalano principalmente una burocrazia più efficiente (49,21per cento), un miglioramento dei servizi pubblici essenziali (41,27 per cento), maggiori investimenti nelle infrastrutture cittadine (37,30 per cento), un rafforzamento degli incentivi alle imprese (28,57 per cento), una riduzione del carico fiscale (24,60 per cento). Il 30 per cento non si aspetta vantaggi significativi.
“Le guerre, le forti tensioni geopolitiche – afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma – fanno del 2024 un anno molto incerto e complesso. Dal 2022 si è avviato un percorso di consolidamento dello sviluppo economico nel nostro territorio dopo il crollo dovuto alla pandemia nel 2020. Nel 2024 si registrano i primi segnali di rallentamento della crescita, occorre mettere in atto nuove strategie per sostenere il sistema produttivo”.
“Le imprese romane hanno comunque dimostrato una grande capacità di tenuta, ma soprattutto per le piccole imprese, il 2024 rischia di essere un anno di contrazione del fatturato. I risultati della nostra indagine evidenziano come a fronte di oltre il 40 per cento di imprese che registra un fatturato in diminuzione, solo il 15 per cento delle imprese prevede un fatturato in aumento. L’indagine mette, inoltre, in evidenza come le imprese romane ritengano importante la questione dei poteri e dell’autonomia di governo di Roma: per il 57 per cento delle imprese occorre una maggiore autonomia di governo, un aspetto che potrebbe avere significativi impatti anche sulle dinamiche economiche del nostro territorio con un miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi. Per il futuro – conclude Tagliavanti – resto ottimista, ci sono elementi concreti che potranno favorire lo sviluppo di Roma, a partire da un auspicabile allentamento della stretta monetaria, ma soprattutto dovremo valorizzare pienamente le ricadute positive in termini di turismo e sviluppo del Giubileo e gli importanti investimenti del Pnrr che stanno atterrando sul nostro territorio”.