In arrivo altri 3,8 mln per 14 siti culturali del Lazio

I fondi regionali vanno ad aggiungersi a quelli stanziati nel bando 2021. Per le richieste presentate da comuni con meno di 15 mila abitanti - e in dissesto finanziario - è stato previsto il 100 per cento della copertura dei costi per diverse tipologie di interventi

In arrivo altri 3,8 milioni dalla Regione Lazio per finanziare 30 siti culturali del territorio. I fondi vanno ad aggiungersi a quelli stanziati nel bando 2021 e copriranno altri 14 progetti tra le diverse province laziali.

Il presidente Nicola Zingaretti spiega che “grazie a questo ulteriore stanziamento, è stato possibile finanziare altri 14 nuovi progetti: due in provincia di Frosinone, la biblioteca comunale A. Giorgi di Ferentino e il Museo della zampogna di Villa Latina; due in provincia di Latina, il museo Archeologico di Priverno e la biblioteca comunale Adriano Olivetti di Terracina; tre in provincia di Rieti, il Museo civico archeologico di Magliano Sabina, l’Area archeologica Trebula Mutuesca di Monteleone Sabino e il Castello Orsini di Montenero Sabino; quattro in provincia di Roma, il Complesso archeologico del Barco Borghese di Monte Porzio Catone, il Castello Orsini-Cesi di Sant’Angelo Romano, la biblioteca comunale e archivio storico di Torrita Tiberina e il Complesso monumentale degli Eremi di San Benedetto e degli antichi acquedotti romani di Vicovaro; tre in provincia di Viterbo, Castello Baglioni a Graffignano, il Complesso Monumentale “Forte dei Borgia” di Nepi e il Complesso Monumentale della Chiesa di Santa Maria in Forocassio a Vetralla”.

L’avviso pubblico 2021 per la valorizzazione dei luoghi della cultura del Lazio – pubblicato lo scorso giugno – era rivolto a musei, biblioteche e archivi storici pubblici (sia accreditati nelle organizzazioni regionali, sia in possesso dei requisiti richiesti per l’accreditamento) ma anche privati (solo se accreditati); aree archeologiche, parchi archeologici e complessi monumentali; altri luoghi della cultura ancora da istituire e che avessero fatto richiesta di finanziamento per poter aprire al pubblico. Potevano presentare domanda sia i proprietari delle strutture che i gestori i quali hanno potuto richiedere un contributo fino a un massimo di 300 mila euro (e comunque non oltre l’80 per cento del costo complessivo per i soggetti pubblici e il 50 per cento per i privati.

Per le richieste presentate da comuni con meno di 15 mila abitanti – e in dissesto finanziario – è stato previsto il 100 per cento della copertura dei costi per diverse tipologie di interventi quali: manutenzione, miglioramento dell’accessibilità e fruibilità, sostegno allo sviluppo di tecnologie digitali, impiantistica, restauro ma anche interventi di arte contemporanea da realizzare all’interno dei luoghi della cultura, sia negli spazi interni che negli spazi loro antistanti.

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