Incendi: Coldiretti, +256% roghi in estate 2021, danni per 1 mld

6 incendi su 10 sono di origine dolosa

Una immagine dell'incendio scatta ieri

Caldo e piromani spingono i grandi incendi che in Italia sono cresciuti del 256% nell’estate 2021 con una escalation di fuoco che dalla Liguria alla Calabria, dalla Sardegna alla Puglia, dalla Sicilia alla Campania, dalla Basilicata all’Abruzzo, fino Marche, Molise e Toscana, costa all’Italia circa un miliardo di euro fra opere di spegnimento, bonifica e ricostruzione. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis rispetto alla media storica 2008-2020 in relazione ai violenti roghi che stanno devastando il Paese con decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea inceneriti dalle fiamme, animali morti, alberi carbonizzati, oliveti e pascoli distrutti e fiamme che sono arrivati a lambire le citta’ e la stessa riserva naturale di Castelporziano della Presidenza della Repubblica.

“Una situazione angosciante che l’Italia e’ costretta ad affrontare – evidenzia la Coldiretti – perche’ se da una parte 6 incendi su 10 sono di origine dolosa, con i piromani in azione, dall’altra per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove piu’ di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, e’ coperta da boschi con quasi 1 su 3 (32%) che in Italia fa parte di aree protette”.

E’ rilevante inoltre l’impatto economico degli incendi con un costo economico per la collettivita’ che supera, afferma la Coldiretti, i diecimila euro a ettaro, “dai costi immediati per le operazioni di spegnimento e ai danni su flora e fauna, attivita’ agricole, ambiente e biodiversita’ ai quali – continua Coldiretti – vanno aggiunti quelli a lungo termine per la bonifica delle aree e per far rinascere tutto l’ecosistema forestale e tutte le attivita’ umane tradizionali. Infatti per ricostruire tutto l’ecosistema del bosco e ripristinare le attivita’ tradizionali – ricorda Coldiretti – ci vogliono in media 15 anni”. Per difendere il bosco italiano, conclude l’associazione, occorre creare le condizioni economiche e sociali affinche’ si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali.

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