In totale di 42 milioni di euro nei prossimi 4 anni, di cui oltre 4 arriveranno nel 2024, dedicati all’implementazione dei servizi della rete Spazi attivi del Lazio e all’innovazione delle strutture presenti nei territori della Regione. È questa la strategia per rinnovare gli hub, fino a oggi classificati come incubatori di giovani imprese e che “da oggi cambiano pelle e modo di azione”. Lo ha spiegato il presidente di Lazio Innova, Francesco Marcolini che questa mattina, insieme alla vicepresidente della Regione Lazio e assessore allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli, ha presentato il piano di investimenti nel corso di una conferenza stampa nella Sala Tevere della giunta regionale dal titolo “Strategie e risorse per gli spazi attivi nel 2024”.
Dei fondi totali 34 milioni saranno dedicati a innovatori, creativi, e micro, piccole e medie imprese del Lazio. Altri 8 a sostenere l’accelerazione delle imprese e a progetti di alta intensità tecnologica “Technology Transfer Lazio”. Oltre a Angelilli e Marcolini alla presentazione sono intervenuti il direttore operativo Spazi attivi e open innovation di Lazio Innova, Luigi Campitelli, il direttore generale Italian Tech Alliance, Francesco Cerruti, il prorettore per placement, scouting, fundraising e incubazione d’impresa dell’Università La Sapienza di Roma, Alberto Pastore, e l’head of strategy and operations di Scientifica Venture Capital, Simone Valorani.
Nel dettaglio, per l’anno in corso è previsto un investimento attraverso i fondi comunitari Pr Fesr 2021-2027 per complessivi 4,375 milioni, di cui 3,375 milioni di euro per servizi a imprese e territori e 1 milione per il potenziamento delle infrastrutture e per un nuovo hub dell’innovazione. “Una sfida importantissima – ha spiegato la vicepresidente Angelilli – perché vogliamo trasformare gli Spazi Attivi rispetto alle priorità del territorio e delle imprese. Gli Spazi Attivi sono da sempre luoghi molto performanti che hanno accolto migliaia di imprese e start up. Ma il mondo cambia ed è necessario un potenziamento per rendere questi spazi sempre più vicini al territorio, ai Comuni e agli enti locali. E sempre più vicini anche ai cittadini, alle associazioni e soprattutto alle imprese e ai professionisti. La nostra idea – ha proseguito – è quella di trasformarli sempre di più in vere e proprie case in cui verranno forniti servizi ad hoc per le imprese ma anche come punto di riferimento per le associazioni datoriali, e le associazioni in generale, e con un forte legame con le università e il mondo della ricerca. Un cambiamento forte che deve essere sempre più orientato verso una informazione tempestiva” ma “che coinvolga anche i cittadini e le imprese nella fase di definizione, per essere parte attiva nel processo. Porte aperte quindi al territorio, a chi vuole orientarsi verso l’imprenditorialità e anche a chi fa innovazione ad alto livello”, ha concluso Angelilli.