Investimenti immobiliari, Roma e Milano restano al top

Lo sostiene l’indagine “Sentiment del mercato immobiliare” elaborata su base quadrimestrale dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare.

Roma e Milano sono due destinazioni di investimento considerate al top per il settore immobiliare. Lo sostiene l’indagine “Sentiment del mercato immobiliare” elaborata su base quadrimestrale dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare. Si conferma un andamento positivo sulle due città soprattutto se consideriamo i centri storici, che promettono alti rendimenti per gli spazi commerciali, e il semi-centro, molto appetibile per la tipologia degli uffici. Da parte loro, stanno guadagnando posizioni anche altre destinazioni italiane: se Milano primeggia fra gli investitori per il residenziale, uffici e commerciale, il settore alberghiero è invece conteso tra Firenze e Venezia, seguite da Roma, destinazione leggermente arretrata rispetto al passato. Tra l’altro, si stanno affermando sempre più Torino e Bologna come destinazioni di business.

Tutta l’economia e, in particolare, il settore immobiliare hanno beneficiato negli ultimi due anni di un trend di crescita, sebbene a ritmi piuttosto contenuti. Aumentano le percezioni positive soprattutto per il business legato alle superfici commerciali, che registra una buona vivacità e presenta le occasioni più interessanti per gli investitori. Intanto l’indice Fiups, che sintetizza numericamente la ricerca, ha raggiunto quota 19,32. Mentre è ormai azzerata la percentuale di chi teme la crisi, aumentano gli intervistati convinti che lo scenario da qui al prossimo anno sia di sostanziale stabilità (oltre 55%) o miglioramento (oltre 40%). Rispetto ai mesi appena trascorsi, nessun intervistato rileva un peggioramento della propria attività. Per il futuro, gli operatori prevedono uno scenario in ulteriore miglioramento.

Se i prezzi degli immobili sono considerati in crescita per tutte le destinazioni (tranne che per il settore industriale), i tempi medi di vendita stanno diminuendo in particolare per i negozi, mentre per le altre tipologie si mantengono stabili. Chi vuole investire, dunque, valuta più interessante il settore commerciale. Lo dimostra anche il fatto che il prezzo della vendita finale rimane vicino a quello proposto inizialmente, a testimonianza che il valore si è mantenuto stabile nel tempo.

Non si prevedono, inoltre, flessioni negli investimenti. Al contrario, gli intervistati si aspettano tendenze di stabilità e crescita nella gestione del portafoglio di operatori come fondi pensione, casse di previdenza e compagnie di assicurazione. Occhi puntati soprattutto sul settore residenziale, che riceve attenzioni più forti del comparto degli uffici, anche grazie alla maggiore facilità di accesso al credito per gli investitori istituzionali (81%) rispetto a quelli al dettaglio (30%). A riprova di questo periodo particolarmente positivo per gli investimenti, migliorano i rendimenti legati agli affitti.

Nella sezione riservata alle domande d’attualità, gli intervistati sono convinti che ci sia un legame tra il consolidamento della ripresa e il settore immobiliare, che riceve un vero e proprio impulso dalla realizzazione di nuove infrastrutture. Circa il 71% degli intervistati ritiene, inoltre, che i nuovi canali di distribuzione dei servizi finanziari avranno effetti, presumibilmente positivi, sull’erogazione dei finanziamenti ai privati.

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