Cinque anni di nulla, di silenzi, di commissari straordinari, di consulenze, di pizzette e supplì e, all’ultimo secondo, a ferragosto, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, accelera improvvisamente e decide di varare il nuovo Statuto dell’Istituto di Previdenza e Assistenza dei dipendenti comunali, Ipa. Lo scrive ‘’Il Tempo’’ rilavando che ovviamente, parte il sacrosanto fuoco di fila dell’opposizione con il vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, Francesco Figliomeni.
Foglimeni – prosegue ‘’Il Tempo’’ – richiama la Raggi cui ultimamente più volte ha fatto difetto il rispetto della divisione delle competenze fra Giunta e Consiglio al rispetto delle prerogative dell’Aula Giulio Cesare.
Andiamo per ordine. Il 16 agosto, due giorni prima che il Consiglio e la Giunta venissero sciolti per la fine del mandato, la Raggi approva il nuovo statuto dell’Ipa.
Per redigere questo statuto era stato nominato un commissario straordinario nel lontanissimo maggio 2017. Ovvero, quattro anni di commissariamento che quasi miracolosamente si risolvono alla vigilia della fine del mandato di Virginia Raggi.
Nel frattempo, l’Ipa è finita sotto la lente di ingrandimento dei media a causa di una serie di consulenze e di spese quanto meno opinabili: indimenticabili i supplì e le pizzette messi in conto alle casse dell’Istituto.