Italia declassata. Diventeremo spazzatura?

L’agenzia di valutazione del credito Fitch ha declassato il rating dell’Italia a BBB-. Sotto a questo rating si apre la voragine dei titoli spazzatura

 

L’agenzia di valutazione del credito Fitch, una delle tre più influenti al mondo tra quelle che si occupano di rating, ha declassato il rating dell’Italia a BBB- (era BBB), esprimendo preoccupazione per gli effetti del coronavirus sull’economia e sullo stato della finanza pubblica italiana.

Fitch ha però cambiato l’outlook dell’Italia da “negativo” a “stabile”, dicendo di ritenere che gli interventi della Banca Centrale Europea potranno aiutare l’Italia a migliorare la sua situazione (o a non peggiorarla).

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Fitch ha detto di ritenere che l’economia italiana si contrarrà dell’8 per cento nel corso del 2020 e che il debito pubblico raggiungerà il 156 per cento del PIL.

Il rating assegnato è una sorta di pagella data all’Italia e alla sua situazione finanziaria: più è alto più è ritenuto basso il rischio che un paese non possa pagare i suoi debiti.

Nel caso di Fitch il voto massimo possibile è AAA e poi, scendendo, ci sono AA, A, BBB, BB e B, e così via, fino alla D (e oltre alle lettere si possono assegnare anche dei “più” e dei “meno”).

Il livello BBB denota un “basso rischio di default”, mentre il livello BB – appena sotto – denota “alta vulnerabilità al rischio di default”. L’outlook rispecchia invece un’opinione dell’agenzia su come potranno andare le cose in futuro e che cambiamenti ci si possono aspettare.

Poco prima dell’inizio dell’epidemia da coronavirus, a febbraio, Fitch aveva confermato il rating dell’Italia a BBB e non avrebbe dovuto esprimersi nuovamente sull’Italia fino a luglio. La decisione di farlo in anticipo è quindi già di per sé una notizia e un segno di preoccupazione per lo stato della situazione finanziaria italiana.

Fitch ha anche detto che, prima della diffusione pubblica del nuovo rating, il governo aveva presentato dati e informazioni aggiuntive che hanno spinto l’agenzia a migliorare il rating rispetto a quanto inizialmente deciso.

Il 25 aprile, l’agenzia Standard & Poor’s aveva confermato il rating dell’Italia a BBB, con outlook negativo.

(fonte: il Post)

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