Nel Lazio nei prossimi mesi ci sarà bisogno di almeno 4.000-5.000 lavoratori immigrati da impiegare in agricoltura. E questi, per le organizzazioni del settore, dovranno arrivare col decreto flussi.
Coldiretti: servono sostegni per la produzione ortofrutticola di aprile
“Ma bisogna far presto – dice David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – Ad aprile la produzione di ortofrutta entra nel massimo della sua attività. Dunque non possiamo abbassare la guardia. Differentemente, a rischio sarebbero tante colture. Insomma, gli stagionali in agricoltura sono fondamentali, e il distretto dell’agropontino conta anche su queste persone per riuscire a reggere la concorrenza di altri mercati italiani, europei e nordafricani”.
Dal decreto flussi 44 mila ingressi per tutta l’Italia
In realtà, la produzione in agricoltura, se non arriverà forza lavoro, è a rischio non solo nel Lazio, ma in tutta Italia. In tante realtà si sta procedendo alla piantumazione e ad altre lavorazioni che richiedono manodopera. Secondo la Coldiretti di stagionali ne servirebbero almeno 100 mila. Ma il decreto flussi per quest’anno prevede 44.000 unità per l’agricoltura : più delle 42.000 dello scorso anno, ma comunque sempre poche. E il Lazio, appunto, per le sue caratteristiche produttive avrebbe bisogno di non meno di 5.000 lavoratori in questo settore.
Rivedere il decreto flussi e la Bossi-Fini
Il Covid ha rallentato le entrate, mentre una parte della manodopera preferisce concentrasi nell’agricoltura, ma di mezzo ci si è messa anche la Bossi-Fini, una legge anacronistica che in sostanza rallenta ogni possibilità agli immigrati. Il 27 marzo scatta il click day per il decreto flussi, e le imprese agricole del Lazio si stanno già attrezzando affinché tutte le richieste siano evase nel più breve remoto possibile e nemmeno un posto vada sprecato. La possibile mancanza di manodopera è un fattore che preoccupa le imprese laziali. Il settore ha un valore di 7 miliardi, il 5.4% della produzione nazionale, e con 24 mila lavoratori.
Migrantes: dal 2017 ad oggi respinte 100 mila persone
Preoccupare anche le associazioni che assistono gli immigrati. Per la fondazione Migrantes della Caritas “mentre da un lato si continuano a limitare oltre il necessario le opportunità di ingresso legali in Italia, dall’altro, in base al memorandum Italia-Libia, sono state respinte 100mila persone dal 2017 ad oggi. Oltre all’evidente tragedia umana, si tratta di risorse umane preziose che rischiano di essere sprecate, che, unitamente alle decine di migliaia di lavoratori immigrati irregolari presenti sul territorio nazionale, con opportune misure di regolarizzazione (protezione sociale, incontro fra domanda e offerta, sanatoria…) crediamo potrebbero essere più e meglio valorizzate per costruire insieme il futuro sociale ed economico del Paese”