La Bce non si ferma e alza ancora i tassi dello 0,25%

L'inflazione nell'Eurozona è ancora molto alta. Codacons: Da rialzo maxi-stangata su famiglie con mutuo variabile

La Banca Centrale Europea ha deciso, come previsto, di alzare i propri tassi di riferimento per contrastare l’inflazione ancora troppo elevata. Ma il nuovo giro di vite e’ stato limitato a un solo quarto di punto, contro il mezzo punto dei quattro ritocchi precedenti. In particolare il tasso sui depositi e’ stato portato al 3,25%, quello di rifinanziamento al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4%. Si tratta del livello piu’ alto dal 2008. I dati sull’aumento dei prezzi nella zona euro, pubblicati martedi’, hanno giustificato questo nuovo inasprimento della Bce, che ha anche annunciato la scelta di sospendere da luglio i reinvestimenti App. L’inflazione nell’Eurozona e’ ancora molto alta e ha registrato addirittura un leggero aumento ad aprile, accelerando dal 6,9% al 7% su base tendenziale.

“L’aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base deciso oggi dalla Bce rappresenta una mazzata media da +20 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile”. Lo afferma il Codacons, che fornisce le stime sugli effetti della decisione della Bce sulle tasche degli italiani in un mercato, quello dei mutui, che vale in Italia 426 miliardi di euro. “Occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi – spiega il Codacons – Negli ultimi giorni l’Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 3,09% per quello a 1 mese, 3,27% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 3,34% (quello a 1 mese), 3,52% quello a 3 mesi”.

“Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione odierna della Bce – analizza il Codacons – Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.700 e + 3.540 euro all’anno. E non è certo un caso se, nell’ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate”, conclude l’associazione.

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