Dal Veneto vengono rimandati indietro i camion Ama con la spazzatura differenziata, perché troppo “sporca” per essere trattata. Ennesima difficoltà per la municipalizzata dei rifiuti, che fatica a garantire la qualità della frazione organica.
Secondo quanto scrive oggi il dorso locale del Messaggero, la differenziata delle Capitale è così sporca che molto spesso non la si può né lavorare né riciclare. In alcuni casi, anche gli impianti fuori Roma (che si dovrebbero occupare della raccolta e dello smaltimento) – come la Bioman di Mirano di Pordenone e la Sesa di Padova – sono costretti a rimandare indietro i carichi. E’ accaduto tra giugno e settembre, durante i mesi dell’ultima emergenza, ma il problema pare essere strutturale, visto che a settembre la Bioman ha messo nero su bianco alcune clausole molto onerose, non solo in termini economici, per Ama.
Il problema è che nei cassonetti marroni (destinati l’umido) non finiscono solo gli avanzi del pranzo ma che pezzi di plastica e metallo. Ama dovrebbe quindi ripulire l’organico per trasformarlo, ma l’operazione ha un costo eccessivo per le tasche della municipalizzata romana che deve fare i conti anche con i costi per il trasporto dei rifiuti fuori Regione, visto che l’unico impianto del territorio autorizzato a differenziare è quello di Maccarese, che può lavorare al massimo 28mila tonnellate di rifiuti. Ma nella Capitale la quota di organico sfiora ogni anno i 200mila.