L’estata calda, caldissima dei prezzi. Le previsioni meteo parlano di una imminente ventata di fresco in arrivo. Ma sul fronte dei costo la storia è decisamente diversa. E allora, parta chi può. A luglio l’inflazione registra una variazione su base mensile dello 0,1% e un aumento del 6,0% su base annua, in calo dal 6,4% di giugno, secondo l’Istat. La frenata c’è, eppure i prezzi rimangono ancora molto alti. Troppo.
Con il rallentamento di luglio, l’inflazione torna allo stesso livello di aprile 2022 (+6,0%). La dinamica è però è ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici e riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati e dei servizi. In attenuazione, per il quinto mese consecutivo, risulta infine la dinamica tendenziale del “carrello della spesa”, scesa a luglio al +10,4%. Ma non basta, specialmente quando ci si mettono di mezzo anche i carburanti.
Per questo i consumatori non sono contenti. “Un calo misero ed irrisorio”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “L’inflazione su base annua si abbassa con il contagocce e solo perché in precedenza era aumentata ancor di più, ma il dato pessimo è che mentre a giugno quella congiunturale si era finalmente fermata, ora torna a salire dello 0,1%. Insomma, i prezzi, già lunari e che hanno oramai mandato sul lastrico milioni di famiglie, continuano a crescere. I prodotti alimentari, ad esempio, su base annua passano da +11% di giugno a +10,9% di luglio, ma in un solo mese rincarano dello 0,2%”.
“Per una coppia con due figli, l’inflazione a +6% significa una mazzata pari a 1725 euro su base annua, di questi ben 838 servono solo per far fronte ai rialzi del 10,9% di cibo e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 1571 euro, 757 per mangiare e bere. In media per una famiglia la sberla è di 1307 euro, 615 per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con un esborso aggiuntivo pari a 1947 euro, oltre mille euro la stangata per nutrirsi e dissetarsi, 1001 euro” conclude Dona.
E lo stesso vale per Confesercenti. “Il rallentamento della corsa dei prezzi di luglio indica, da un lato, che la dinamica della flessione è ormai avviata, tuttavia, viste le dimensioni degli shock energetici e delle materie prime anche alimentari, ribadiamo che il percorso verso l`obiettivo del 2% non sarà completato prima di due anni. Uno scenario che, purtroppo, continuerà ad incidere negativamente sul potere d`acquisto delle famiglie”.