L’Acqua Fiuggi passa di mano e va agli americani

A rilevare lo storico marchio di acque minerali Ronald Burkle, proprietario di una catena di supermercati che conta 4.000 punti vendita oltreoceano. E insieme a lui Raffaello Follieri, finanziere italiano con una storia più tormentata

Ralph, Pathmark, Fresh & Easy, All Food. Sono i nomi di altrettante catene di supermarket americani. In totale, comprendono oltre tremila supermercati sparsi in tutti gli Stati Uniti: in tutti potrebbe essere prestissimo venduta l’acqua Fiuggi. Il marchio infatti ha una notorietà, a sorpresa, che si allarga ben oltre i confini del Lazio e dell’Italia. Per questo motivo parteciperà all’asta che il comune di Fiuggi indirà a partire dal prossimo 1° febbraio la FHolding, una società con doppia sede a Londra e Dubai, e tre soci: l’americano Ronald Burkle, gestore del private equity Yucaipa, il principe saudita Musaed Alsudairy e il finanziere italiano Raffaello Follieri.

Burkle è appunto il proprietario dei supermercati, tramite il suo fondo di private equity, mentre Follieri ha una storia un po’ più discutibile: dopo vent’anni che faceva affari in America nel settore immobiliare, è incappato in una serie di pasticci e irregolarità formali che gli sono valse l’arresto e una pena detentiva di due anni. Scontata la quale, e risolti quindi i problemi con la giustizia americana, nel 2012, ha preferito lasciare gli Usa e rientrare in Europa, non senza aver conservato i suoi rapporti con Burkle, che era stato paradossalmente la sua controparte nel processo che gli era valsa la condanna.

Ma evidentemente fra i due, a parte quell’intricata vicenda, corre ancora buon sangue se è vero che si sono nuovamente associati nell’operazione Fiuggi. «Stavolta faremo le cose in modo inoppugnabile», dicono i due, che hanno associato il principe Alsudairy nelle loro trasferte nella penisola arabica.

L’acqua di Fiuggi è reduce da anni e anni di vicende tumultuose. Prima l’aveva rilevata Giuseppe Ciarrapico, l’imprenditore fallito negli anni ’90, poi il gruppo Di Simone (Rocchetta-Uliveto). Ogni volta il tentativo di rilancio è fallito e la proprietà

del pacchetto terme più fonte, è tornata al Comune. Ma il marchio conserva una certa visibilità internazionale, e per rilevarlo il gruppo FHolding parteciperà con un’offerta intorno ai 10-12 milioni all’ennesima asta.

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