Una scelta abbastanza singolare quella messa in atto dall’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti nella Capitale. Tutti i dipendenti ancora in smart working dovranno infatti tornare a lavorare dai propri uffici. Quello di Ama sembra dunque un netto passo indietro su una tematica che ormai vede l’Italia, al pari degli altri stati europei, usufruire di questa modalità di lavoro dai tempi del primo lockdown.
“Passo indietro ottocentesco” la critica della sigla sindacale Fp Cgil, un decisione che guarda a modelli gestionali del passato con cui non è pensabile qualsiasi rilancio di Ama, il miglioramento della qualità del servizio e del lavoro.