“Servono norme più stringenti. I divieti devono essere reali e non aggirabili”. Così Bruno Filippo Lapadula, urbanista, referente di Italia Nostra, che intervistato da La Repubblica si dice convinto che il nuovo regolamento sia un’occasione perduta per difendere davvero il nostro patrimonio.
“Di buono – spiega il professore – in questo provvedimento ci sono solo le intenzioni, che rispondono alle pressanti richieste di cittadini e associazioni. Per il resto, si tratta di regole discutibili e di dubbia efficacia”.
Degli esempi? “la durata di tre anni dei divieti che riguardano l’area del centro storico dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Un divieto a tempo – conclude – ha già insito il sistema per poterlo aggirare. Un vincolo non può essere provvisorio”.