Si occupano di digitalizzazione e informatica e nell’ultimo anno e mezzo scandito dalla pandemia da Covid hanno triplicato la loro presenza nel comparto imprenditoriale diventando nuovi protagonisti del futuro. Perché sugli stili di vita e anche sul modo di fare impresa il Sars-Cov-2 ha prodotto degli effetti non solo negativi. Il mondo dell’Ict – che raggruppa tutte le imprese di tecnologie riguardanti i sistemi integrati di telecomunicazione – sta marciando a ritmo spedito.
Nel Lazio ci sono circa 3.500 imprese attive nel settore che posizionano la Regione al secondo posto su scala nazionale dopo la Lombardia. E di queste 1’80% è pronta ad assumere nei prossimi mesi centinaia di persone. Si cercano sviluppatori, programmatori ma anche project manager che sappiano dare risposte a bisogni crescenti della pubblica amministrazione ma anche di aziende legate al commercio, al turismo, al mondo culturale e poi ancora a quello della scuola.
Le prime stime parlano di almeno 500 persone che nei prossimi due anni potrebbero trovare un impiego nel settore. Perché il Covid ha mutato anche le condizioni del mercato, della domanda e dell’offerta, dei modi in cui predisporre servizi e permettere agli utenti di soddisfarei bisogni. Tutto questo è quello che emerge da una recente indagine sul comparto dell’Ict e dai dati dell’Assintel report, l’Associazione nazionale delle aziende Ict e digital di Confcommercio riportata da ‘Il Messaggero’.
Nell’ultimo anno di quest’era Covid, gli investimenti lct – emerge dall’analisi – si sono genericamente localizzati sui servizi e sulle tecnologie strategiche per migliorare la connessione delle aziende, per consentire il lavoro elevendite da remoto e per gestire ¡ processi “mission critical”.
Da qui la crescita delle imprese che operano proprio in tecnologia ed informatica e che prevedono di ottenere un incremento del fatturato superiore al 10% nel 25% dei casi. “Pur nella difficoltà – spiega a ‘’Il Messaggero’’ il coordinatore di Assintel Roma e Lazio Giovanni De Carli – i numeri mostrano che al momento per le nostre aziende la situazione è favorevole dove ci sono volontà e capacità di investimento e di attrazione di risorse e competenze. A Roma c’è la pubblica amministrazione centrale e qui ci saranno investimenti rilevanti nei prossimi mesi”.
Anche perché che proprio le aziende, considerati i nuovi “rischi” – basti vedere cosa è successo la scorsa estate con l’attacco hacker contro la Regione -stanno puntand omolto sul settore “Cloud” al fine di riversare in ambienti virtuali ma protetti non solo informazioni e dati. E per questo saranno necessarie nuove fìgure professionali per le quali non mancheranno ¡ posti di lavoro.