Lavoro: numero occupati Lazio più alto di sempre, il rapporto della Camera commercio Roma

40 mila in più rispetto al 2023, e 149 mila in più rispetto al 2021.

Lorenzo Tagliavanti presidente della Camera di commercio di Roma

Il numero di occupati nel Lazio è il più alto di sempre. È quanto emerge da un rapporto elaborato dalla Camera di commercio di Roma, secondo i dati Istat del 2024. Gli occupati nel Lazio sono stati 2 milioni 415 mila, 40 mila in più rispetto al 2023, e 149 mila in più rispetto al 2021. Un netto miglioramento del mercato del lavoro a Roma e nel Lazio, con un forte aumento degli occupati e del tasso di occupazione. A Roma e provincia il numero di occupati è stato di 1 milione 842 mila, 23 mila in più rispetto al 2023, e 118 mila in più rispetto al 2021 – si legge nel rapporto -. Il tasso di occupazione nel Lazio ( tra 15-64 anni) sale al 64 per cento (rispetto al resto d’Italia 62,2 per cento), 0,8 per cento in più rispetto al 2023 e oltre 2 punti in più rispetto al 2022. A Roma e provincia il tasso di occupazione ( tra 15-64 anni) sale al 65,8 per cento, 0,5 per cento in più rispetto al 2023. Il tasso di occupazione, sia a Roma che nel Lazio, è il più alto di sempre.

Il tasso di occupazione femminile nel Lazio sale al 55,8 per cento (confronto l’Italia 53,3 per cento), anche per questo indicatore si tratta del valore più alto di sempre. A Roma e provincia il tasso di occupazione femminile sale al 58,5 per cento. Gli occupati nel Lazio sono aumentati di 30 mila nel settore commercio, alberghi, ristoranti e altri servizi, 9 mila unità nell’industria, 7 mila nelle costruzioni. Diminuzione, invece, – secondo l’indagine della Camera di commercio di Roma – di 6 mila unità nell’agricoltura. Gli indicatori dell’occupazione ci dicono che sono stati del tutto recuperati e superati i livelli prima della pandemia del 2019 sia a Roma che nel Lazio. Le persone in cerca di occupazione nel Lazio sono 161 mila, il valore più basso dal 2007, 18 mila in meno rispetto al 2023. A Roma sono 115 mila, 10 mila in meno sul 2023. Il tasso di disoccupazione ( tra 15-64 anni) scende nel Lazio al 6,4 per cento e a Roma al 6 per cento (cfr. Italia 6,6 per cento). Il tasso di disoccupazione giovanile allargato (15-34 anni), nel Lazio si attesta al 12,3 per cento, in leggera diminuzione rispetto al 2023, quasi dimezzato rispetto ai valori 2021 (cfr. 19,8 per cento nel 2021 e 14,6 per cento nel 2022).

Nel merito del rapporto “Mercato del Lavoro 2024” “I dati Istat sull’occupazione a Roma e nel Lazio nel 2024 – dichiara il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti – ci confermano, insieme al dato sulla crescita delle imprese, che l’economia del nostro territorio è in buona salute. Gli investimenti del Pnrr e le risorse stanziate per il Giubileo stanno avendo un impatto positivo sulla dinamica imprenditoriale e sulla crescita occupazionale. Nel Lazio ci sono stati, nel 2024, 2 milioni 415 mila occupati: il numero di occupati più alto di sempre e il record di tasso di occupazione. Un aspetto molto importante, poi, è il consolidamento del trend di crescita dell’occupazione femminile sia a Roma che nel Lazio – sottolinea il presidente Tagliavanti -, anche in questo caso il tasso di occupazione ha raggiunto il valore più alto di sempre, ma permane un divario di genere ancora troppo ampio. Restano alcune criticità sulle quali dobbiamo lavorare. Prioritariamente, serve ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, ovvero il mismatching tra richieste di personale qualificato da parte delle aziende e la scarsa disponibilità di queste figure sul mercato. Una criticità, non solo del nostro territorio, che frena il nostro potenziale di crescita e che, se ridotta, porterebbe a un auspicabile miglioramento della qualità del lavoro. Nel 2024, le nostre imprese hanno avuto notevoli difficoltà a trovare personale con le qualifiche richieste in oltre quattro casi su dieci (42 per cento a Roma e 44 per cento nel Lazio): un dato davvero alto e in aumento rispetto al 2023 (era 37 per cento a Roma e 39 per cento nel Lazio), che va ridotto con l’impegno di tutti, investendo ancora di più nella formazione professionale e nelle politiche di orientamento al lavoro”, conclude.

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