Ieri il consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza la proposta di legge regionale n. 37 del 20 giugno 2018 “Testo unico del commercio”, che riforma la legge regionale n. 33 del 1999 e razionalizza altre norme di settore emanate negli ultimi 20 anni. Hanno votato a favore 31 consiglieri, nessuno contrario e 8 astenuti (Lega, Fratelli d’Italia e i due consiglieri del gruppo misto che fanno riferimento a “Cambiamo”). I lavori sul testo erano iniziati nella seduta del due ottobre scorso, con la relazione del vice presidente della Regione, Daniele Leodori, e la discussione generale. Nella seduta di mercoledì, poi, concluso il dibattito generale con gli ultimi due interventi, l’Aula aveva approvato già 90 dei 109 articoli complessivi. Oggi il voto definitivo, dopo l’approvazione degli ultimi 19 articoli più uno aggiunto con un emendamento.
“E’ un pacchetto di riforme che rappresenta un modello per il Paese – dichiara il vicepresidente della Regione Lazio Leodori – Mette ordine nelle norme tutelando chi con coraggio alza tutti i giorni la saracinesca e nel contempo fa chiarezza su tante zone grigie amministrative di un settore vitale per Roma e l’intera regione. Introduciamo incentivi per le attività commerciali, strumenti di tutela del lavoro e misure per la lotta all’abusivismo e alla contraffazione”.
Soddisfazione anche da parte del governatore del Lazio Nicola Zingaretti: “l’approvazione del Testo Unico del Commercio è un risultato straordinario – afferma Zingaretti -. Incentivi per le attività commerciali, strumenti di tutela del lavoro e misure per la lotta all’abusivismo e alla contraffazione sono i pilastri di questo importante provvedimento. Si tratta di una riforma attesa, che per tanto tempo è rimasta ferma e che finalmente è stata approvata. Con questo strumento normativo diamo seguito alle esigenze e alle richieste avanzate dai lavoratori del commercio. In particolare – conclude Zingaretti -, alle piccole attività commerciali che in questi anni hanno sofferto di più della crisi economica del nostro territorio. Voglio ringraziare infine il Consiglio regionale per il grande lavoro svolto”.
L’obiettivo della nuova legge è quello di riordinare la normativa regionale in materia di commercio, attraverso la raccolta e la razionalizzazione di tutte le disposizioni di settore. Vengono riunificate o abrogate una serie di disposizioni frammentate in più testi: il commercio in sede fissa e su aree pubbliche; le reti d’impresa tra attività economiche su strada; il commercio all’ingrosso; l’attività di somministrazione di alimenti e bevande; la distribuzione della stampa quotidiana e periodica; il commercio di animali da affezione; il commercio equo e solidale.
Tra i punti principali: tutele dei contratti di lavoro; contrasto all’abusivismo e alla contraffazione; sostegno al recupero delle eccedenze alimentari; contrasto alla “mala” movida e osservatorio sul commercio. La Regione stanzierà più di 12 milioni di euro per il biennio 2020-2021, a cui si aggiungeranno risorse europee dedicate ai diversi interventi di sostegno fissati nella legge, con un piano di indirizzo e un progetto operativo che stabiliranno le priorità di intervento.
Per bar e ristoranti la norma stabilisce arredi uniformi o coordinati con piazze e strade, incentivi alle attività che utilizzano i prodotti tipici, punti di ristoro aperti al pubblico per musei, teatri, cinema e dimore storiche, semplificazione dei permessi di occupazione suolo pubblico (Osp).
Mentre per negozi e ipermercati si punta allo sviluppo di “reti di impresa” inserendo anche artigiani e mercati. Sono indicate le merci autorizzate ai temporary store e agli outlet; divieto dei pre-saldi e sanzioni differenziate per piccoli e grandi negozi che in caso di reiterata violazione delle norme avranno il ritiro della licenza; semplificata l’apertura dei bookshop nei musei e snellimento dei procedimenti di Scia. È inserita per la prima volta l’as sistenza sanitaria nei centri commerciali.
Il testo unico, inoltre, tiene conto anche delle numerose modifiche intervenute negli ultimi anni nell’ordinamento statale ed europeo in tema di concorrenza, semplificazione amministrativa e liberalizzazione delle attività economiche e dello sviluppo di nuove forme aggregative tra imprese. In particolare, sono stati adeguati i contenuti normativi regionali con quelli prescritti dalla direttiva Bolkestein e dal decreto legislativo n. 59/2010 e successive modifiche, nonché con quelli dei decreti legge n. 201/2011 e n. 1/2012 in materia di tutela della concorrenza, liberalizzazione delle attività economiche, semplificazione dei procedimenti amministrativi e nuove modalità di programmazione delle attività economiche.