C’e’ un “fortissimo recupero” del settore delle costruzioni nel Lazio che sta trainando la ripresa dell’economia regionale. Questa la principale evidenza che emerge dall’aggiornamento dello scenario macro della regione fatto dagli economisti della Sede di Roma della Banca d’Italia guidata dal nuovo Direttore, Andrea Cinque. La crescita nel primo semestre dell’anno e’ stata del 5,3% (indice Iter), inferiore alla media nazionale ma, nota Cinque, questo si deve anche al fatto che la caduta del Pil laziale per effetto della pandemia era stata piu’ contenuta e ora il rimbalzo e’ meno intenso. L’economia della Regione e’ tuttavia “ancora tre punti sotto i livelli pre-pandemia” anche perche’ altri comparti trainanti, come l’alberghiero, il turismo e la ristorazione, portano ancora le cicatrici della pandemia e non hanno recuperato ancora i livelli del 2019.
Dal cruscotto di guida della Sede di Roma della Banca d’Italia c’e’ in ogni caso ottimismo: “siamo in una fase di ripresa, le prospettive sono positive ma ci sono rischi sui quali fare attenzione” sintetizza Cinque.
Ad accendere i riflettori sul settore delle costruzioni e’ Raffaello Bronzini, responsabile della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale della Sede di Roma della Banca d’Italia. “Il settore delle costruzioni dopo una fase di crisi prolungata durata oltre dieci anni, quest’anno sta segnalando un fortissimo recupero e i fattori di traino sono gli incentivi per la riqualificazione, bonus e superbonus, e la ripresa del mercato immobiliare che nel 2020 si era fermato”.
Su questo fronte il riferimento e’ solo al mercato residenziale (+52% le compravendite) nel quale si sono recuperati i valori del 2019 “e anche i prezzi delle compravendite mostrano un significativo recupero rispetto al 2019”.
L’aggiornamento del rapporto congiunturale della Sede di Roma (a giugno la nuova versione) mostra poi una crescita dell’export anche se meno del resto d’Italia e buoni segnali dal fronte dell’occupazione, in particolare, sottolinea Bronzini per le donne e i giovani. Positiva la situazione delle famiglie laziali grazie anche alle tre misure di sostegno: reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e reddito di emergenza. Quest’ultimo ha allargato la platea considerando nel calcolo Isee anche il costo dell’affitto, e i numeri sono evidenti nel Lazio. A giugno 2021 hanno beneficiato di una delle tre misure il 7,7% delle famiglie laziali (6,3% a dicembre 2020) a fronte di una quota italiana del 7,2%. L’importo medio mensile del reddito di Cittadinanza e’ stato di 556 euro, quello della pensione di Cittadinanza di 295 euro e quello del reddito di emergenza di 510 euro.
Il rapporto della Banca d’Italia Sede di Roma mostra poi che i prestiti alle imprese sono diminuiti del 4,7% nel primo semestre 2021, in controtendenza rispetto alla media nazionale (+4,1%) ma il calo, si spiega, e’ stato interamente dovuto a una forte riduzione dei prestiti alle imprese medio-grandi (-5,8%), per il termine di operazioni straordinarie ad opera di importanti gruppi pubblici e privati attivi soprattutto nel comparto dei servizi. Al netto di queste operazioni si registra un tasso di crescita degli impieghi del 3 per cento. A fine giugno la quota di aziende ancora beneficiarie di almeno una delle due misure tra moratorie e prestiti garantiti era pari al 60,6 per cento (61,4 a dicembre 2020) ed e’ diminuita l’incidenza delle moratorie sui prestiti totali, anche per effetto della scadenza di alcune posizioni in moratoria. Per le famiglie, la crescita dei finanziamenti accelera (3,7% a giugno; 1,7% a fine 2020) sia per il credito al consumo (3,5%) sia per i mutui per abitazioni (3,7%) con le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni che sono state pari a 3,3 miliardi, in crescita del 41,5% rispetto allo stesso periodo (primo semestre) 2020.