Lazio: cambi di casacca, tensioni e addii, le manovre in Regione in vista delle europee

Due esponenti del M5s, i consiglieri Roberta Della Casa e Marco Colarossi, sono passati al gruppo di FI

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Al Consiglio regionale del Lazio si preparano grandi manovre politiche, anche in vista delle prossime elezioni europee. Tra cambi di casacca, addii e tensioni in maggioranza per il caso De Angelis, gli equilibri potrebbero cambiare. Secondo le indiscrezioni che circolano nei corridoi della Pisana al momento, sarebbero pronti a lasciare la Regione, per candidarsi a giugno, l’assessore ai Rifiuti e Trasporti, Fabrizio Ghera, in quota Fd’I (area Rampelli), e il vicepresidente dell’Aula, Giuseppe Cangemi della Lega. A quanto apprende “Agenzia Nova”, la candidatura di quest’ultimo sarebbe spinta dal leader Matteo Salvini e dal sottosegretario Claudio Durigon, i quali avrebbero avanzato una richiesta esplicita. Cangemi, dal canto suo, dopo la formazione della nuova giunta, non aveva nascosto la sua delusione. “Forse avevo altre aspettative visto lo straordinario risultato elettorale. Primo degli eletti nel Lazio con oltre 15 mila preferenze”, aveva scritto sui social. E ora sarebbe pronto per la corsa al Parlamento europeo. Ma sono soprattutto gli eventuali saluti di Ghera che potrebbero portare a un rimpasto. Intanto, si intensificano le voci su un possibile ritocco della giunta nei prossimi mesi, proprio a ridosso delle europee o subito dopo, che potrebbe investire uno o due assessori.

Secondo i bene informati, la vicenda di Marcello De Angelis, che ieri si è dimesso da responsabile della comunicazione istituzionale, ha fatto esplodere le tensioni già latenti nella maggioranza. E nello scontro, Forza Italia è la favorita per guadagnare terreno. Fin dal contestato post sulla strage di Bologna, il senatore Maurizio Gasparri e Giorgio Mulè avevano chiesto le dimissioni De Angelis. Tuttavia il governatore, dopo le scuse, aveva confermato la fiducia al capo della comunicazione. Ieri però, dopo un colloquio privato con Rocca, De Angelis ha rassegnato le dimissioni irrevocabili. A far traboccare il vaso sono state le nuove polemiche, montate sempre per vicende legate alla militanza giovanile nell’estrema destra. A destare scalpore il testo di una “canzone antisemita” dal titolo “Settembre nero” scritta dallo stesso De Angelis molti anni prima in qualità di frontman della rockband “270 bis”. Il brano, per cui De Angelis si è ancora una volta scusato, ha sollevato l’indignazione anche della comunità ebraica, oltre alle opposizioni che hanno continuato a chiedere le dimissioni. Il caso sarebbe stato affrontato venerdì nel consiglio straordinario convocato su richiesta delle opposizioni. Ma a sorpresa è arrivato il passo indietro di De Angelis, a pochi giorni dalla resa dei conti, in cui Rocca avrebbe dovuto riferire in Aula, tanto alla minoranza quanto alla maggioranza, e in particolare ai consiglieri di Fd’I e Lega, che avevano difeso il responsabile della comunicazione dalle accuse lanciate dal centrosinistra. Il Consiglio, con ogni probabilità, sarà annullato, salvo non venga avanzata un’alternativa al dibattito da parte delle opposizioni, dopo la capigruppo che si terrà domani.

È in questo contesto che si colloca il potenziamento di Forza Italia in Aula. Due esponenti del M5s, i consiglieri Roberta Della Casa e Marco Colarossi, sono passati al gruppo di FI e i dirigenti locali stanno trattando l’adesione di Nazzareno Neri, uscito dall’Udc. Alcune voci riportano anche di presunte interlocuzioni con il consigliere Pd, Rodolfo Lena, ma la sua fuoriuscita è ritenuta, per ora, altamente improbabile. Alla conferenza stampa di presentazione dei due ex M5s, che si terrà venerdì, ci sarà anche il leader di Forza Italia Antonio Tajani che ha dato il benvenuto ai due nuovi “innesti”: “con l’ingresso di due consiglieri cresce il nostro gruppo alla regione Lazio”, scrive Tajani. L’operazione, condotta dal capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, vede Forza Italia passare da tre a cinque consiglieri: numericamente è il secondo gruppo, davanti alla Lega (3) e dietro Fratelli d’Italia (22). “Con loro si rafforza la presenza del nostro partito sul territorio”, dichiara il capogruppo di Forza Italia, Giorgio Simeoni.

Di certo il nuovo assetto in Consiglio e i sommovimenti in atto sono un segnale, che potrebbero portare Forza Italia a rivendicare un’altra rappresentanza in giunta. In realtà l’ipotesi non appare di facile realizzazione, almeno nell’immediato, ma il rafforzamento numerico è un viatico per il congresso che si terrà a febbraio e in vista delle elezioni europee del 2024. A quel punto l’uscita di Cangemi dal consiglio e di Ghera dalla giunta permetterebbe a Rocca di rimescolare tutte le carte. Infine, tra le voci che circolano, anche il presidente dell’Aula Antonello Aurigemma potrebbe correre per un posto al Parlamento europeo, ma si tratta di un’ipotesi molto remota. Sul fronte dell’opposizione altre possibili fuoriuscite dall’Aula, all’esito delle elezioni europee, potrebbero riguardare il consigliere di Azione, Alessio D’Amato, e la consigliera del Pd, Marta Bonafoni: secondo le indiscrezioni che circolano alla Pisana i rispettivi partiti vorrebbero indicarli per la corsa a Bruxelles.

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