Lazio: Camilli (Unindustria), per rilancio aziende serve raddoppio risorse comunitarie

"A questa regione serve una dotazione di 200 milioni in cinque anni", ha detto il presidente di Unindustria

Le aziende “devono e vogliono crescere ma le risorse comunitarie vanno raddoppiate”, lo dice in una intervista a La Repubblica Angelo Camilli, presidente di Unindustria. “Il Lazio deve mirare a un ambizioso riposizionamento in Italia e in Europa. Le più recenti stime sul Pil regionale nel 2023 ci collocano appena sopra la media italiana, eppure dopo la caduta del 2020 non abbiamo agganciato il ritmo di rilancio delle altre principali regioni”.

Camilli sostiene che in quanto aziende “siamo intrinsecamente avamposti del cambiamento. In questi anni, abbiamo recuperato produttività, siamo stati l’orgoglio della grande ripresa. Ma l’impegno dell’impresa, da solo, non basta. C’è bisogno di un nuovo patto tra politica, pubblica amministrazione e imprese”. Quello che Camilli propone è “un piano industriale per il Lazio: una piattaforma di temi e obiettivi su cui immaginare le azioni per un salto di qualità decisivo verso la dimensione di terra d’impresa di caratura europea”.

Per metterlo in pratica “abbiamo bisogno di un numero maggiore di medie imprese per competere sui mercati globali e di irrobustire le tante numerose piccole eccellenze. La fame di crescita delle imprese c’è: lo dimostra la partecipazione per le misure sul rafforzamento patrimoniale delle Pmi presentate lo scorso dicembre dalla Regione: lo stanziamento di 15 milioni di euro poteva garantire fino a 60 milioni di emissioni, ma ad oggi, in soli tre mesi, le manifestazioni d’interesse hanno superato abbondantemente i 100 milioni. Ma se le imprese vogliono crescere, innovare e scommettere ancora su questa regione serve una dotazione di 200 milioni in cinque anni. Il sostanziale raddoppio delle risorse comunitarie per i programmi regionali 2021-27 è un’occasione irripetibile per capitalizzare questa fiducia. Dopo le elezioni europee sarà fondamentale un Industrial Act per sostenere le grandi trasformazioni verde e digitale con l’emissione di titoli sovrani europei, come suggerito dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Sarà un momento fondamentale per sentirci tutti più europei”.

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