Con la chiusura delle scuole molte famiglie italiane si trovano, come ogni anno, a dover affrontare “il problema relativo alla gestione estiva dei propri figli e a dover sopportare costi elevati nel caso in cui si scelga un centro estivo in luogo di altre soluzioni”. E’ quanto si legge, in una nota, di Federconsumatori Lazio. Secondo un’indagine dell’osservatorio nazionale di Federconsumatori “le tariffe mensili per singolo bambino nei centri privati possono arrivare fino a 760 euro, mentre in quelli pubblici si aggirano intorno ai 380 euro. A Roma la spesa può arrivare fino ai 1.200 euro per bambino. In generale, i costi vanno dagli oltre 150 euro a settimana per il tempo pieno ai circa 100 euro in caso di orario ridotto. Nel Lazio, sempre secondo l’indagine dell’Osservatorio, le conseguenze per le famiglie sono pesanti ed evidenti. Infatti, a fronte della persistente crisi economica e dell’inflazione, i nuclei familiari della nostra regione sono sempre più spesso chiamati a prendere difficili decisioni, vedendosi costretti a scegliere tra la cura e l’educazione estiva dei propri figli e l’affrontare spese familiari comunque indispensabili”, spiega la nota.
La disparità dei costi e dell’offerta tra strutture pubbliche e private, e anche all’interno delle stesse strutture private “rischia di evidenziare ancora di più e di allargare inevitabilmente le differenze di natura sociale e formativa, con ripercussioni negative sulla crescita dei bambini – continua Federcosumatori Lazio – . Questo scenario, a nostro avviso, richiederebbe un intervento urgente da parte delle istituzioni, sia locali che nazionali, per garantire che i servizi essenziali per l’infanzia siano accessibili a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito, e che gli stessi centri estivi possano permettersi di proporre tariffe più agevolate e servizi di qualità. Ci appelliamo quindi con forza al governo nazionale e locale affinché sia messo in atto un intervento di supporto e sostegno economico, in special modo per quelle famiglie che versano in maggiori difficoltà”. “È fondamentale garantire a tutti e tutte di poter accedere a programmi educativi e ricreativi durante l’estate, senza che le famiglie siano costrette a operare scelte difficili o, addirittura, a doversi indebitare per garantire ai propri figli un’estate serena e dignitosa”, conclude la nota.