L’ex ministro Barca dice: Roma risorgerà grazie ai quartieri

Secondo l'ex ministro ci sono tante storie e tante intelligenze da mettere a sistema e avviare quel cambiamento che la politica ha fallito.

”Le responsabilità della classe dirigente di centrosinistra e centrodestra nei confronti della capitale sono evidenti. Sono stati commessi troppi errori. Quello dei 5S è stato un tentativo generoso, ma non sono riusciti a portare in Campidoglio le idee che avevano”. E la Lega di Salvini oggi va a pescare voti nelle periferie che avevano scelto i 5S.”

E’quanto sostiene Fabrizio Barca, ex ministro della coesione territoriale del Governo Monti,  coordinatore del Forum  diseguaglianze e diversità, intervistato dal ”Il Messaggero” sulle difficoltà della Capitale.

Secondo Barca,poi, la destra NON ha una vera  visione globale della città. ”Aizza la rabbia e la fomenta – sottolinea –  coprendo nel frattempo i peggiori interessi economici”.

Eliminata la politica, chi può farsi interprete del cambiamento? ”Ognuna delle 155 aree di Roma fuori e dentro il raccordo -risponde Barca – ha circa 19 mila abitanti. E in media 590 attivisti, cittadini con una storia. La visione romana della mobilitazione può essere una visione di quartiere. Tante storie e tante intelligenze da mettere a sistema”.

Per Barca Roma è diversa da tutte le altre metropoli.  Non è una media città che ha visto le sue differenze accentuarsi negli anni. Ora sono diseguaglianze eclatanti,  il fermento che ogni quartiere ha e può esprimere dovrebbe essere sistematizzato. Da chi? «Data la scarsa credibilità dei partiti– afferma – questa molla può scattare anche da noi. Da Mapparoma, per esempio, con una prova su 10 delle 155 aree. Vanno invitate a tirare fuori idee concrete sulla gestione della differenziata, sulla scuola, sui trasporti. Questo processo farebbe emergere dei leader dal basso, invece di imporne uno dall’esterno che non ha capacità di mediazione”.

Rilevato che fra un anno e mezzo non sarà in competizione per il Campidoglio, Barca si dichiara disponibile a dare una mano a questi processi di automobilitazione per proporre uno scenario alternativo a quello che c’è stato fino a questo momento.

” Il tema – precisa – non è il consenso, ma la conoscenza. Penso alla lotta per la casa. Ci sono 60.000 richiedenti, 4.000 assegnatari l’anno, migliaia di case vuote e tante occupazioni». Questioni che si affrontano con i tecnici di Comune e Municipi”.

Invece secondo Barca le ex circoscrizioni, per come sono pensate, non riescono a garantire il rapporto tra cittadini e istituzioni. ”Sarà quindi sempre più importante – sottolinea – il ruolo dei quartieri, dei comitati, dei programmi comunitari. Non è utopia. Va solo trovata la quadra”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014