ll 5 agosto 2021 l’immobile di via Lucio Sestio a Roma, di proprietà di Atac, e in cui da anni militano le attiviste della Casa delle donne Lucha y Siesta sarà, di nuovo, battuto all’asta. È quanto viene riferito dal gruppo di attiviste.
“Sul tavolo – si legge nella nota – c’è un’offerta della Regione Lazio, frutto di una lunga collaborazione politica, che, in caso di aggiudicazione, sarebbe il primo passo concreto di una diversa idea di proprietà; un acquisto che permetterebbe di restituire il bene alla comunità ampia che lo usa per generare benessere sociale, nel solco della legge regionale sui beni comuni. Nell’aria però aleggia la minaccia della speculazione, come dimostrato dai recenti annunci di vendita diffusi da noti siti immobiliari. Ci auguriamo che questa sia l’occasione per scoprire che le istituzioni possono ancora trasformare la visione politica, almeno quel poco che ne rimane, in azioni concrete, mostrando alla città che la governance può ancora porre un freno all’onnipotenza del libero mercato”.
Per le attiviste è “questo che continua a sfuggire a chi pensa di poter neutralizzare, smantellare e criminalizzare la ricchissima esperienza di spazi femministi e transfemministi come Lucha y siesta e la Casa internazionale delle donne. Esiste e esisterà, facendosi sempre più spazio. L’immobile dove vive Lucha va all’asta, ma la comunità che la anima è enorme, creativa, libera, forte e bella. Che sia molto chiaro a chi pensa di presentarsi all’asta: siamo qui, Lucha è già di tutte”.