M5s:Dessì, in affitto in casa Ater a 7 euro. ‘Provato a pagare 200 euro mi dissero no

Non ho rubato nulla, casa era di mia nonna

“Ho chiesto di pagare una cifra piu’ congrua, piu’ alta ho provato a pagare fino a 200 euro al mese ma
la legge non me lo ha permesso e mi sono stati rigettai”. Lo ha detto in diretta Fb Emanuele Dessi’, il candidato M5S al Senato in merito all’abitazione assegnata.

“La storia di questa casa nasce nel 1943 quando col bombardamento a Frascati la mia famiglia perse tutto. Mia nonna rimase li’ fino al 1987 dove mori’. Dopo una vertenza la casa venne data a me, mia madre e mio cugino nel 1999. Io non ho rubato nulla”, aggiunge.

Giovedì sera era stato Alessandro Di Battista – dopo aver fatto inizialmente quadrato – a chiedere di fare chiarezza: “La foto con Spada non conta nulla, lo stesso ministro Delrio premiava un pugile della stessa famiglia in un’altra foto. Credo sia dovere indagare a proposito dell’affitto, bisogna andare a fondo”, ha dichiarato in trasmissione il frontman del Movimento.

E anche la candidata M5s alla Regione Lazio Roberta Lombardi, di cui Dessì è un fedelissimo, ha rotto il silenzio e su Facebook scrive: “Su una cosa credo invece che il candidato M5S debba assolutamente chiarire: la sua casa, il canone da 7 euro ecc. Stanno emergendo opacità che il M5S non può accettare. Per quanto mi riguarda la trasparenza vale più di ogni cosa”.

A quanto si apprende nelle ultime ore i vertici del Movimento avrebbero studiato un modo per escludere comunque Dessì. Poiché le liste sono già state depositate in Corte d’appello e quindi la candidatura di Dessì non si può più ritirare, il Movimento avrebbe messo a punto una exit strategy: fargli firmare un documento contenente la rinuncia al seggio nell’ipotesi in cui dovesse risultare eletto. Un’eventualità pressoché certa, visto che Dessì è stato inserito al secondo posto nel listino del proporzionale al Senato nel collegio che da Ostia sale ai Castelli e abbraccia le province di Frosinone e Latina.

Intanto Dessì si difende durante una diretta Facebook e sul rapporto con gli Spada spiega: “In quella palestra, il campione del mondo Domenico Spada era allenato da un mio amico e per andare a trovare lui lo incontravo, come anche altri pugili. Voglio fare la prima smentita netta: io non frequentavo nessun clan Spada, non frequentavo gli Spada, io andavo a vedere come si allenava un pugile campione del mondo. In quel momento quel pugile era un riferimento per tutto lo sport italiano”, ha ribadito. Poi, rispondendo alle domande dei suoi follower, si è soffermato sull’episodio dell’aggressione a un ragazzo romeno: “Parliamo di anni fa, tornavo a casa con mia moglie e tre ragazzi mi hanno chiesto una sigaretta. Io non fumo e loro mi hanno insultato in romeno”. A quel punto è scattata la scazzottata: “Sono così, quando mi insultano reagisco”. Infine, il lungo passaggio sulla casa popolare in cui vive a Frascati per soli 7 euro al mese, intervallato dalle alterne fortune professionali del candidato grillino: “Quell’appartamento l’ho ereditato da mia madre – spiega Dessì – e quell’affitto fa schifo anche a me. Se volete, potete dire che sono un imbecille che non sa fare l’imprenditore e ora vuole fare il senatore. Ora metto tutte le carte (nel corso della diretta, il pentastellato ha mostrato sentenze e carteggi riguardanti le sue aziende, ndr) a disposizione degli attivisti, di Luigi Di Maio e dei probiviri”.

A riprese in corso, sulla casa è intervenuto anche il Comune di Frascati: “L’assegnazione a Emanuele Dessì è regolare e non risulta moroso. Per completezza di informazioni, lo stesso Dessì si era reso disponibile ad aumentare il valore del canone mensile corrisposto ma ciò non è stato possibile perché il Canone è correlato al reddito”. A una lunga serie di dichiarazioni, come hanno rimarcato più volte in consiglio comunale gli avversari del cinquestelle, da nullatenente.

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