Ai microfoni di Radiocolonna.it interviene, il deputato romano del Pd, Claudio Mancini, esperto conoscitore della politica romana e della città, interrogandosi su come fare opposizione in modo costruttivo per lo sviluppo cittadino e del Paese,
“Roma – afferma – dopo la pandemia è tornata a crescere fortissimamente, l’Italia è considerato un paese sicuro e la città a livello turistico cresce ancor più che Paese, perché è ripresa una politica di eventi come concerti, moda, sport ed è tornata un iniziativa, sia pubblica che privata che alimenta la fiducia verso Roma, riducendo così anche la distanza con Milano, da sempre considerata un parametro”.
Secondo Mancini adesso, però, bisogna saper governare l’interesse internazionale che gli investitori stanno riportando su Roma, creando le condizioni perché continui la tendenza, e allo stesso tempo, insistere sulla candidatura per Expo 2030, dimostrando soprattutto che c’è una nuova classe dirigente, sia a sinistra che a destra, che ha a cuore le sorti della città. “Oggi – rileva – al Governo nazionale della regione ci sono esponenti di Fratelli d’Italia, mentre in Campidoglio siede Gualtieri che è del PD, ma Roma Capitale richiede una capacità di collaborazione istituzionale che vada oltre lo scontro politico, bisogna sapersi unire nei momenti in cui la città si propone sul piano internazionale”.
Il governo Meloni, per Mancini, è un qualcosa di nuovo in Italia. ‘’Un governo politico di destra-centro – afferma – che in questo anno ha messo assieme una politica di attenzione ai conti economici, eccessiva, riducendo gli investimenti e spingendo quindi il Paese verso una fase recessiva. Cosicché per legittimarsi a livello internazionale e per paura del giudizio dei mercati non sta sostenendo una politica dello sviluppo”.
Mancini sottolinea poi come il Partito Democratico stia invece cercando di muoversi su temi economici e sociali. “Il problema per noi – rileva – è l’inflazione, che sta riducendo il potere di acquisto dei dipendenti, con aumenti dei prodotti alimentari, un generale incremento delle tariffe dei servizi. L’inflazione agisce su tutti i comparti della vita tranne che su quello stipendiale, e quindi la differenza sempre maggiore tra il recupero del potere di acquisto di chi vive di stipendio o pensione e il reale andamento del mercato sta impoverendo una gran parte dei cittadini italiani”.