Mercati: dall’Eur al Tuscolano salgono i prezzi del pane, del pesce e della verdura

Colpa del caro energia e dell’aumento delle materie prime. Alle stelle alcuni prodotti. Anche la tazzina di caffè a rischio

Melanzane, peperoni e zucchine romanesche alle stelle, ma aumenta anche il costo di pollo, bovino adulto e pesce, per non parlare del latte che registra fino a 10 centesimi in più, e del pane, settore nel quale la farina di grano duro schizza, all’ingrosso, da 16,90 a 25 euro al chilo.

Per la rosetta il prezzo al chilo aumenta di 20 centesimi, così come per le ciabattine mentre per il pane farcito il rincaro è addirittura di un euro.

Il caro energia, l’aumento dei costi del carburante e delle materie prime si ripercuote inevitabilmente sui prodotti da banco. E si continua ad andare al mercato “per ridurre la spesa di almeno il 10% rispetto ai market”. Lo scrive ‘Il messaggero’ che ha fatto un viaggio fra i mercati per verificare l’andamento dei prezzi dopo il caro energia e materie prime.

Al mercato Laurentina, al banco del pane il negoziante ieri mostrava un messaggio dei fornitori che comunicavano aumenti dal primo novembre. “Cerchiamo di resistere e di mantenere i prezzi di prima altrimenti i clienti fuggono via”. In media , nel settore del pane, per un chilo di casareccio si spende 1,99 al kg (1,69 il prezzo di prima), per il Lanano 2.50 contro i 2,20 pagati precedentemente.

“È aumentata anche l’aria – dice a ‘Il messaggero’ Giorgio, 60 anni – ormai per comprare i fagiolini si deve chiedere un mutuo”. Giovanni, al banco della frutta spiegava che 2le zucchine romanesche si acquistano ormai a 4 euro e si rivendono a 4,99: se consideriamo le spese in pratica quasi ci rimetto, il settore ortofrutticolo ha subito un aumento del 20%”.

Provano a resistere i commercianti dei mercati rionali, mentre i clienti sono costretti a cercare l’occasione. “I peperoni da 2 euro sono passati a 2,50, le melanzane da 1,29 a 1,99 – dice Lucia – per noi pensionati è un salasso”.

“C’è un aumento generalizzato dei costi, già c’era la crisi, ora stiamo davvero in difficoltà” spiegano al mercato Montagnola. Anche il costo del pesce schizza in alto quando si acquista all’ingrosso, rincaro che finisce sulle etichette nei banchi. In generale, se prima i negozianti compravano le vongole in media a 13 euro ora le pagano 15 e per l’utente il prezzo può arrivare fino a 20. La sogliola per i bimbi? Può costare 25 euro al chilo.

Aumenta anche il prezzo del pecorino (+4 euro all’ingrosso) per il rialzo del costo del latte. Si spende di più anche per la carne. “C’è un aumento di circa il 10% per alcuni prodotti spiega un commerciante al mercato di Spinaceto – il pollo prima costava 4 euro al chilo, ora 4,50, il bovino adulto è passato dal4,90a 15,90”.

“Il pane è aumentato almeno di 10 centesimi al chilo – dice Romina, residente – ma gli aumenti più visibili sono sulla verdura: in alcune parti i fagiolini arrivano a 7 euro, ma dopotutto al supermercato costano un euro in più…”.

Al mercato Appio Claudio è il presidente Antonio Maldera a offrire a ‘Il Messaggero’ la fotografia della situazione: “I fornitori hanno aumentato i costi, c’è stato un rincaro di 5-10 centesimi per il latte, 5 in più per un pacco di pasta, per il pane c’è un aumento di 10-20 centesimi al chilo”.

“Se un chilo di broccoli o cicoria prima costavano 1,50-2 euro ora costano 3 euro” dice Pina, Nadia racconta come al ritorno dall’estate «il costo del pomodoro ciliegino da 3,50 era arrivato a 5,90, ora lo mettiamo a 3,90, ma ci perdiamo”.

E la tazzina di caffè? C’è il rischio di un aumento anche per la pausa preferita dai romani, Renata barista nel mercato di Cinecittà racconta: “Da 90 centesimi potrebbe arrivare a un euro, per non parlare del latte con i suoi 10 centesimi in più”.

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