“Porteremo tutte le strade secondarie in zona 30”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante un intervenendo alla diretta web “Il Corriere delle città” del quotidiano “Il Corriere della Sera”, ribadisce l’obiettivo di creare anche a Roma sempre più zone urbane dove i veicoli potranno transitare alla velocità massima di 30 chilometri orari.
Una scelta, dice il sindaco, che “non deve essere un tema di scontro politico. L’alta velocità è una delle cause principali di morte sulle strade di tutta Europa e quindi l’estensione delle zone 30 è un provvedimento che contribuisce all’aumento della sicurezza stradale”. Il riferimento è alla polemica scoppiata dopo che il comune di Bologna ha deciso di trasformare il capoluogo emiliano in città 30 (dove le auto non possono quindi superare i 30 all’ora) e il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha deciso andargli contro, con una direttiva sui limiti di velocità che limita le deroghe ai Comuni. Che, in pratica, potranno applicare le zone 30 “solo per singole strade o tratti di strada, laddove sussistano determinate condizioni oggettive”. Su questo punto Gualtieri ha commentato: “Trovo singolare che si tolgono allo Stato competenze in materie importanti che attengono allo Stato” attraverso la riforma dell’autonomia delle regioni “mentre si danno al governo le competenze sui limiti di circolazione nelle città, che è un tema locale e specifico in ogni città. Noi ad esempio porteremo tutte le strade secondarie in zona 30. Bologna sta facendo bene e noi seguiamo la stessa strada”.
Oggi a Roma sono attive o in fase di collaudo 27 zone 30 (alcune eredità della giunta Raggi), che secondo il programma del Campidoglio, scrive il dorso romano del Corriere della Sera, dovranno diventare 79 entro la fine del 2026, quando scadranno i termini per utilizzare i fondi del Pnrr.