Municipio Roma XIII: entro gennaio a sicuro palazzo all’Aurelio

residenti chiedono controlli. Per l'operazione il Campidoglio ha stanziato al momento 30 mila euro.

Lo stabile da mettere in sicurezza in largo Gregorio XIII nel quartiere Aurelio a Roma.

Entro fine gennaio termineranno i lavori di messa in sicurezza della palazzina pericolante in largo Gregorio XIII a Roma e con la successiva notifica del cessato pericolo potranno rientrare nelle loro abitazioni le famiglie residenti negli edifici limitrofi, in via Ennio Bonifazi, sgomberate in fretta e furia poco prima di Natale. Nel frattempo però i residenti temono furti e incursioni notturne e chiedono un presidio con pattuglie delle forze dell’ordine. È quanto emerso dalle audizioni odierne nel corso della commissione Lavori pubblici di Roma, presieduta da Antonio Stampete del Partito democratico. A oggi – secondo quanto riferito dal direttore della Protezione civile capitolina, Giuseppe Napolitano – si trovano in assistenza alloggiativa, a carico del Comune di Roma, 30 persone che potranno usufruire della stessa per un massimo di 45 giorni, come previsto dalle procedure di emergenza.

Per l’operazione il Campidoglio ha stanziato al momento 30 mila euro. E adesso, trascorso oltre un mese dall’evacuazione, con l’assistenza alloggiativa in scadenza a scaglioni, una delle ipotesi in campo è che i costi successivi degli alberghi, per coloro che non hanno altri spazi in cui poter risiedere fino al cessato pericolo, siano a carico del condominio pericolante. Gli abitanti dello stabile di largo Gregorio XIII, infatti, terminate tutte le procedure di messa in sicurezza potrebbero dover essere chiamati anche a sostenere i costi attuali di alloggio alternativo, qualora si accertasse una responsabilità collegata al loro immobile. Nell’attesa però i lavori di messa in sicurezza, per una spesa finora arrivata a 150 mila euro, sono andati avanti e la forbice di tempo per ultimarli è tra il 21 e il 31 gennaio. “Confermo che i dati per ora sono confortanti, non si registrano movimenti significativi delle strutture”, ha spiegato il direttore Napolitano.

A dettare i tempi dei cantieri è stato Luca Damiani, amministratore del condominio a rischio in largo Gregorio XIII: “Entro gennaio noi finiamo, entro il 21 gennaio abbiamo il termine ultimo, finito il lavoro ci dovrebbe essere il cessato pericolo e quindi immagino che si possa rientrare, cerchiamo di stare entro questa data, abbiamo chiesto però il fine mese come termine ultimo per stare tranquilli. I vigili del fuoco ogni giorno ci chiedevano una cosa in più”, ha spiegato Damiani. L’amministratore ha lamentato numerose richieste da parte dei pompieri, con operazioni anche particolarmente onerose. “I vigili del fuoco ci hanno caricato di spese, l’ultimo monitoraggio è costato 55 mila euro, siamo a 150 mila euro di lavori per ora ma questo è un condominio di persone normali. Ci vuole un po’ di coscienza, i 50 mila euro dell’ultimo monitoraggio potevano essere risparmiati visto che ne abbiamo presentato un altro uguale da 13 mila euro, i nostri inquilini però stanno fuori casa da un anno e mezzo e si mettono nei panni di quelli che hanno fatto uscire di casa e stanno cercando di affrontare tutto, ma ci vuole un po’ di coscienza”, ha affermato Damiani.

Altro aspetto, oggetto di confronto durante la seduta di commissione, ha riguardato il controllo notturno dei tre stabili al momento inabitati. “I punti sono tre: il rientro a casa, una proroga dell’assistenza alloggiativa almeno per il momento, fino a termine dei lavori, e un presidio delle forze dell’ordine notturno, la polizia locale non basta”, ha osservato la presidente del Municipio Roma XIII, Sabrina Giuseppetti. “Lì di notte ci deve essere un presidio, servono dei pattugliamenti, i residenti sono preoccupati per le loro abitazioni, ci sono foto e video di persone che scavalcano, che provano a passare per andare nelle vie lì intorno”, ha aggiunto.

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