Natale: su pranzi e cene la frenata degli acquisti

Secondo un’indagine di confesercenti l'aumento dei prezzi e le limitazioni agli spostamenti sono tra le cause principali che frenano le spese dei romani. Previsto un calo del 15 per cento delle attività.

Paura della pandemia (e del futuro), aumento dei prezzi e limitazioni agli spostamenti: ecco le cause che frenano le spese per pranzi e cenoni. Secondo l’indagine commissionata a Swg da Confesercenti e rilanciata da il ‘’Corriere della Sera’’,  due terzi dei residenti spenderanno una media di 170 euro per il pranzo di Natale a casa, un terzo raggiungerà la somma di 400.

La federazione che riunisce le imprese di commercio, turismo, servizi, artigianato e industria stima una riduzione del 15% di entrate per le attività. «Occorre considerare che il Natale pesa per un 25/30% sui bilanci annuali delle aziende – rilevano dall’indagine – e molte di queste chiuderanno l’anno con un 25% circa di fatturato in meno rispetto al 2019».

L’associazione rilancia l’allarme per la chiusura nel 2020 di circa 20 mila imprese nel Lazio, di cui la metà a Roma, che riguardano prima di tutto i negozi di vicinato del settore della moda e del turismo (soprattutto nelle periferie e poi anche nei centri storici) con la maglia nera nella Capitale dove al momento ci sono oltre diecimila negozi sfitti. «Resterà importante la spesa per i pranzi e le cene delle giornate festive. – continuano da Confesercenti – Le famiglie, che torneranno a riunirsi seppur con prudenza, sceglieranno i nostri locali, anche se il super green pass potrà frenare questa tendenza». La stima «di spesa al ristorante per una famiglia allargata va dai 350 a 450 euro».

E mentre alcuni settori come quello del mercato immobiliare registrano una ripresa, per il turismo c’è una vera e propria battuta d’arresto con centinaia di cancellazioni dovute alle nuove disposizioni governative che impongono tampone a tutti e quarantena di cinque giorni da molti paesi extraeuropei.

«Le nostre imprese rischiano il collasso – denuncia al ‘’Corriere della sera’’ Cinzia Renzi, presidente di Assoviaggi Lazio (1.900 tra agenzie e tour operator) – Da due anni registriamo cali di fatturato dell’8o% fino ad arrivare al 100% per il turismo scolastico».

Nei giorni scorsi era stata Confcommercio a rilevare con un sondaggio che «1’84% dei cittadini sta evitando di esporsi con le spese durante le festività natalizie, rinviando a tempi migliori quelle non necessarie». La stima di spesa per i regali è di 160 euro.

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