NCC, ecco gli effetti del decreto del governo a Roma

Circa 7 noleggiatori su 10 fuori dal Centro. Il ruolo dei vigili nel controllo degli eventuali abusi

Grandi cambiamenti in vista per i circa 5mila NCC che ogni giorno circolano per le strade della Capitale. Come riporta Il Messaggero, il decreto del Governo Conte “recante disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea” creerà un terremoto per il settore. Soprattutto a Roma. Nella Capitale, infatti, opererebbero circa 1500 conducenti con la licenza rilasciata dal Campidoglio e circa 3500 provenienti dall’ex provincia e dalle altre regioni. I primi potrebbero subire limitazioni di accesso nel Centro Storico per l’idea dell’amministrazione Raggi di chiudere la ZTL a taxi ed NCC quando non sono in servizio. Ma sono i secondi a subire i veri effetti del decreto: tornare con l’auto in rimessa a fine servizio e poi ripartire dal lì la mattina. Una dinamica impossibile se la rimessa si trova in Sicilia.

Due le deroghe possibili: per due anni, se si sottoscrive nel 15 giorni prima dell’entrata in vigore della legge un contratto con condizioni differenti e niente ritorno in rimessa solo se ci sono più prenotazioni nella stessa giornata.

Come verranno controllati e sanzionati gli abusi?

Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, la nuova regolamentazione prevede che gli autisti – prima di ogni partenza – debbano compilare un foglio elettronico dove riportare orari del servizio, i dati di chi lo effettua e quelli del cliente. Poi saranno i vigili urbani a controllare la veridicità del ‘foglio’ e a sanzionare eventuali abusi.

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