Nella Capitale è emergenza abitativa, 57mila famiglie a rischio

Dai costruttori romani idee concrete su Tor Sapienza e Tiburtina

Trentaquattromila case inutilizzate e 57 mila famiglie in situazione emergenziale. Sono i dati presentati stamattina alla conferenza “Politiche dell’abitare a Roma” promosso dall’Acer, l’Associazione dei costruttori edili di Roma e Provincia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma. Il padrone di casa, il Presidente dell’Acer Nicolò Rebecchini, sostiene già all’inizio dell’incontro che i costruttori sono pronti a fare la loro parte: “Pur di far ripartire il difficile mercato della casa, siamo disposti ad abbassare i nostri rendimenti con operazioni di rigenerazione, ma abbiamo bisogno che ci sia la piena disponibilità delle amministrazioni nel senso della semplificazione burocratica” – ha rilevato.

L’Acer, che nei suoi incontri spesso lancia proposte per migliorare la vivibilità dei quartieri bisognosi di riqualificazione, stavolta ha puntato il dito sul complesso Ater Morandi di Tor Sapienza, esempio di edilizia pubblica abbandonata a se stessa, con problemi di igiene e fragilità strutturale, tra le altre cose, a causa della scarsa manutenzione. Con un esborso di soli 4 milioni di euro per lo Stato, il complesso potrebbe essere dotato di ambienti in co-housing e orti sinergici, gli spazi frazionati per ricavare più appartamenti. Ma arricchendo il complesso con cappotto termico, oltre che impianti moderni, si può risparmiare il 62 per cento di consumi energetici. La proposta fa parte di sei idee che Acer sta portando avanti con il Comune di Roma, con la filosofia di migliorare la vivibilità dei quartieri periferici e quindi dell’edilizia esistente, risollevando nel contempo l’economia locale perché, secondo il Presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti, “dall’edilizia riparte la ricchezza e per ricompattare la città occorre necessariamente agire sulla qualità abitativa”. Uno dei passi avanti più consistenti, nell’ambito della rigenerazione, riguarda il famoso Serpentone di Corviale che è finalmente ai nastri di partenza.

Nel corso dell’incontro, poi, sono stati premiati gli studi di architettura che hanno presentato le ipotesi più interessanti per la rigenerazione dell’ambito Tiburtino, al primo posto Sonia Pizza.

Un tema, quello delle condizioni manutentive delle case Ater, molto sentito dal suo nuovo direttore generale, Andrea Napoletano. Uno dei suoi impegni è aumentare appunto i controlli sullo stato degli immobili ma anche ripristinare la legalità per l’istituto che è afflitto da troppe situazioni di morosità. Altro problema, quello dei ritardi nell’assegnazione delle case libere. “Su due milioni di persone bisognose di un alloggio pubblico – ha dichiarato Napoletano – ci sono soltanto 750 mila assegnatari di alloggi e quasi un milione e mezzo di domande inevase”.

La presenza di assessori di opposta fazione non ha portato il dibattito su un piano politico. Luca Montuori, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, ha sottolineato l’urgenza di dare una spinta ai piani di zona ancora incompiuti, semmai ampliandoli ove necessario, come a Santa Palomba e Castelverde. L’Assessore alle politiche abitative e all’Urbanistica della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, ha posto l’accento sulla necessità di rivedere le assegnazioni delle case Ater, cancellando alcune morosità relative agli inquilini in difficoltà ma sanando situazioni di illegalità. Valeriani ha parlato anche di una novità allo studio della Regione Lazio, lanciare un piano reale di social housing attraverso un’agenzia specializzata, l’“Agenzia dell’abitare”. L’ufficio, da istituire nel corso del 2019, raccoglierebbe patrimonio abitativo disponibile o riutilizzabile dai vari Ipab, dai privati e dall’Ater per metterlo a disposizione di una fascia intermedia in grado di sostenere un affitto basso, come le giovani coppie o i nuclei familiari numerosi.

“Stiamo cercando di reperire 500 alloggi, in parte da liberare – ha concluso Rosalba Castiglione, Assessore al Patrimonio e alle politiche abitative del Comune di Roma – da mettere a disposizione per un’emergenza di tipo transitorio, secondo il concetto dell’accompagnamento delle persone verso l’indipendenza”. L’Assessore ha anche annunciato che il Comune di Roma ha già stanziato 60 milioni per lavorare su alcuni immobili e metterli a disposizione dei meno abbienti.

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