No alla Bolkestein, a Roma chiusi mercati e bancarelle

Oggi serrata nella Capitale, pericolo caos nelle strade. Gli ambulanti: bloccheremo il Raccordo Anulare. Per i manifestanti a rischio 10 mila aziende

Manifestazione no Bolkestein
Presidio ambulanti

Mercati rionali chiusi, bancarelle introvabili. Questo è lo scenario a cui oggi, martedi 14, si potrebbero trovare davanti i romani. Ma anche traffico in tilt e strade bloccate. Una serie di associazioni di settore ha infatti lanciato l’ennesima protesta contro la Bolkestein, la direttiva europea che obbliga a mettere a bando le concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali. Nel mirino anche la delibera Coia che a livello nazionale recepisce la Bolkestein.

“La Bolkestein non deve essere applicata in Italia ai mercati rionali e al commercio ambulante”, dice Giordano Tredicine, a capo dell’Upvad, una delle associazioni che hanno indetto la serrata, e storico esponente di questo settore nella Capitale. La vicenda è talmente delicata che l’Upvad è nata da una costola di Confcommercio, in netto dissenso con questa organizzazione.

La protesta è nazionale, ma a Roma avrà il suo culmine con una manifestazione davanti a Montecitorio. Una protesta che si ripete da alcuni mesi a questa parte. Se le licenze fossero messe a bando, a Roma sarebbero a rischio, secondo Tredicine, circa 10 mila aziende sulle 12.500 esistenti, il che andrebbe a impattare su 30 mila persone.

Domani mattina bloccheremo le strade di Roma, il GRA nonché le principali arterie di comunicazione di tutta Italia per protestare contro la direttiva. Lo faremo a bordo dei nostri furgoni. Un presidio di colleghi, inoltre, stanzierà fuori da Montecitorio ad oltranza. Non possiamo più aspettare questo Governo che temporeggia per prendere la decisione di tirare fuori la categoria degli ambulanti dalla direttiva europea. In ballo, in tutta Italia, c’è il lavoro e il futuro di 196mila piccoli imprenditori nonché la sussistenza di 1 milioni di Italiani”. Lo comunica Angelo Pavoncello, vicepresidente dell’Associazione nazionale ambulanti (Ana).

E’ pure vero che il decreto milleproroghe estende di fatto le concessioni in essere e in scadenza entro luglio 2017 fino al 31 dicembre 2018, quando si prevede che queste siano rimesse nuovamente a bando. Quelle in scadenza o già scadute vengono quindi estese fino alla fine dell’anno prossimo, ma entro quel termine i comuni dovranno attrezzarsi – così dice la normativa  – per rimettere a bando le stesse concessioni. A molti commercianti però anche questo non va bene, per loro la Bolkestein non va applicata in Italia.

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