Nuove crepa nel centrodestra. Berlusconi: “Se fossi stato il presidente del Consiglio a parlare con Zelensky non ci sarei mai andato”

Qualche ora dopo Palazzo Chigi ha dovuto ribadire il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano, dichiarando in una nota che "è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo"

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“Se fossi stato il presidente del Consiglio a parlare con Zelensky non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto”. Lo ha affermato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a margine del voto in via Ruffini, a Milano, rispondendo alle domande dei cronisti che gli hanno chiesto cosa ne pensasse dell’esclusione della premier, Giorgia Meloni, dal trilaterale tra il presidente francese Emmanuel Macron, quello tedesco, Olaf Scholz, e quello ucraino Zelensky. “Giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”, ha aggiunto.

Per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina “penserei che il signor presidente americano, Joe Biden, dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione, dopo la fine della guerra, un Piano Marshall per ricostruire l’Ucraina da nove mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”, ha concluso Berlusconi.

Qualche ora dopo Palazzo Chigi ha dovuto ribadire il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano, dichiarando in una nota che “è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo”.

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