Ok a nuovo regolamento attività commerciali, stop negozi suk in centro

"In sito Unesco divieto nuove attività alimentari per 3 anni"

minimarket

Stop ai negozi suk nel centro di Roma. E piu’ in generale stretta sulla proliferazione di minimarket e attenzione alla qualita’ dei prodotti  commercializzati nella Capitale. Sono gli obiettivi del regolamento per l’esercizio delle attivita’ commerciali e
artigianali approvato ieri sera dall’assemblea capitolina.

“Oggi in Assemblea Capitolina e’ passata la proposta di delibera per l’attuazione del regolamento per l’esercizio delle attivita’ commerciali e artigianali nel territorio della Citta’ Storica. Allo scopo di garantire la piu’ ampia efficacia alle finalita’ di tutela e di riqualificazione del territorio perseguite dal Regolamento, abbiamo ritenuto necessario prevedere che le attivita’ commerciali e artigianali gia’ operanti sul territorio del Sito Unesco si adeguino alle prescrizioni dettate per lo stesso entro dodici mesi
dall’entrata in vigore del regolamento e che il divieto di apertura di nuove attivita’ del settore alimentare nel sito Unesco permanga per un periodo di tre anni a decorrere dalla medesima data”. Lo scrive su Fb il presidente della commissione Commercio di Roma Andrea Coia (M5S).
“Abbiamo quindi deciso di regolamentare, con particolare riguardo al Sito Unesco di Roma Capitale, l’insediamento di nuove attivita’ commerciali e artigianali del settore alimentare, al fine sia di preservare le connotazioni tradizionali della rete distributiva commerciale e artigianale presente nella Citta’ Storica, sia di garantire e di incrementare la qualita’ dell’offerta commerciale anche tramite l’individuazione delle modalita’ di esercizio del suddetto ‘consumo sul posto’. Il centro storico di Roma conoscera’ nuova luce e, in un’ottica di complessivo risanamento, turisti e cittadini potranno fruire con correttezza e liberamente dei prodotti derivanti dal nuovo corso degli esercizi commerciali e artigianali della citta’ storica”, aggiunge Coia.

Per il centro storico, qualificato come Sito Unesco, si prevede, tra le altre cose, per tre anni, lo stop all’apertura per tutte le tipologie del settore alimentare. Il regolamento distingue fra periferia della citta’ storica, ambito intermedio e cuore del Sito Unesco, prevedendo per gli esercenti misure via via piu’ stringenti a seconda della zona d’interesse. “Stop all’espansione incontrollata dei minimarket che hanno trasformato il volto della citta’ – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo Economico Adriano Meloni -. Non vogliamo negozi suk nel centro di Roma, non vogliamo vetrine di cattivo gusto con insegne luminose al led e merce esposta all’esterno” ma “laboratori artigianali e d’arte, librerie e cartolibrerie, atelier, negozi storici che esprimono l’eccellenza del made in Rome e che offrono prodotti di alta qualita’ e unici nel loro genere”.

Critiche dal Pd che ha dato voto contrario: “L’obiettivo di bloccare le nuove attivita’ di alimentare all’interno del sito Unesco viene svilita dal fatto che non si interviene su librerie, gallerie d’arte e circoli che fanno anche food – sostiene il consigliere Orlando Corsetti -. Sui souvenir ci si limita a vietare quelli contrari alla pubblica decenza, invece di bloccare in toto le cineserie. Quartieri come
San Lorenzo, Pigneto e Ponte Milvio, nonostante gli indici di saturazione lo permettessero, vengono esclusi dal blocco dei tre
anni”. In Aula anche rappresentanti degli abitanti del centro storico, alcuni dei quali non hanno nascosto critiche al
regolamento. Per Paolo Gelsomini del coordinamento residenti citta’ storica, “ci sono provvedimenti formalmente anche giusti
ma poi serve un vero controllo”.

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