Perché a Roma non ci sono grandi strade per lo shopping

A Roma esistono "Le strade del non shopping". Che strana assurda Città!

La strada commerciale più costosa al mondo, che genera più reddito in assoluto, è la Quinta Strada a New York. Al secondo posto c’è Hong Kong con Causeway Bay, poi Parigi, con gli Champs-Elysées e Londra con New Bond Street. E poi? Sorpresa! Arriva Milano, con Via Montenapoleone. Seguono Zurigo, Tokyo, Seul, Vienna, Monaco, Shanghai, Mosca, Singapore, Barcellona, Melbourne e cosi via.

E Roma? Non pervenuta.  Questo è quanto riporta il Corriere della Sera. La capitale dell’ancora sesta potenza industriale, e della città che per molti è la più bella del mondo, non ha una strada commerciale comparabile, per estensione e valore, al resto delle capitali. Perché a Roma non succede?

È il frutto di un combinato disposto micidiale: i proprietari pensano alla rendita, mai agli investimenti (meglio mantenere poche strade del lusso, generando monopoli di fatto, come via Condotti, dove gli affitti sono diventati stellari, che qualificare e proporre il «lusso per molti» a via del Corso o a via Nazionale); malintesa difesa dei negozi storici (difenderli limitando solo l’ampiezza dei negozi

LE STRADE DEL NON SHOPPING . Perché è importante avere strade lunghe e prestigiose? Facile: perché sono un’attrazione; perché lo shopping è bello; perché ci si aspetta che Roma le abbia; perché sono la vetrina della sua economia, della sua vitalità e della sua contemporaneità.

Come il salone di casa sintetizza quello che siamo (e che vogliamo essere), così le vie principali della città ne danno il tono generale. Se le vie principali sono un alternarsi di negozi brutti, prodotti scadenti e ovunque bancarelle arrabattate, la gratificazione a visitarla, e a viverci, declina. E se le vie principali sono così, figuriamoci il resto. E sappiamo che il resto è peggio.

Perché il fatto che a Roma non ci sono grandi strade per lo shopping porta alle jeanserie e non alle ricamatrici di merletti; l’improvvida concezione del piccolo è bello (mentre sappiamo che il consumatore pretende ampia scelta, varietà di prodotti e tante scale di prezzo); l’impossibilità di ampliare/unire spazi commerciali già esistenti per sottrarli alla mediocrità.

L’assenza delle grandi e prestigiose strade commerciali è la dimostrazione plastica, se ce ne fosse bisogno, di una Città soffocata dalla rendita e dalla sua cultura pigra ed indolente che, pur di no avere Harrods, s’accontenta di avere monopoli inaccessibili o niente.

Sembra un controsenso, ma le vie commerciali scintillanti portano una grande joie de vivre, ma anche lavoro, ricchezza e reputazione.

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