Periferie: Toninelli e Raggi, ora una rivoluzione

Cambia il criterio di assegnazione dei fondi. Confermati 18 mln per Roma Capitale, in corso approvazione progetti Città metropolitana. Proteste di molti comuni e regioni

La decisione del governo Lega-M5S di limitare, attraverso il provvedimento Milleproproghe approvato al senato, i finanziamenti destinati al rilancio delle periferie, già stabiliti dal precedente esecutivo,  suscita le ire della maggior parte di comuni e regioni. Infatti rispetto ai 96 progetti già presentati,  solo 24 , con il punteggio più alto, hanno avuto la garanzia dei fondi. Cosìpotranno contare sui finanziamenti le Città metropolitane di Bari,Milano, Bologna e Firenze e i comuni di Roma, Lecce, Modena, Brescia, Genova e Messina.

‘’Noi non abbiamo progetti bloccati come Campidoglio, – conferma la sindaca della Capitale, Virginia Raggi, intervistata da Agorà Estate su RaiTre – ma ne abbiamo altri in corso di approvazione come Città Metropolitana, uno è già stato approvato.’’ In particolare Roma Capitale usufruirà per ora solo dei 18 milioni previsti per attuare il progetto De.Si.Re. , Decoro, Sicurezza Resilienza, per ‘’ricucire’’ il tessuto urbano a Corviale a  San Basilio e realizzare il restauro conservativo dell’edificio ex GIL di Ostia.

La sindaca di Roma è soddisfatta,  anzi secondo lei è avvenuta una ‘’cosa rivoluzionaria’’: ‘’L’attuale governo ha inteso rispettare la sentenza ( la Corte costituzionale aveva infatti criticato il vecchio piano di Renzi n.d.r.) e invece di dare i soldi solo a chi li chiede ora vengono dati ai più meritevoli’’. Comunque altri Comuni e Regioni sono di parere diverso. Pretendono l’osservanza di unaccordo coi precedenti governi per 1,6 finanziamenti pubblici, che con il concorso dei privati avrebbero sviluppato investimenti per 3,8 miliardi. Per di più, grazie a quegli affidamenti,  alcuni Comuni denunciano di aver già avviato dei lavori ed di non avere i denari per farvi fronte.

Ad essi non si fa attendere la risposta del Ministro delle infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, con un post su Facebook. La cifra da assegnare pari a 321 milioni per l’edilizia residenziale pubblica, Erp – rileva – è rimasta intatta. Basta però agli sprechi. Innanzitutto le regioni completino gli interventi già finanziati. Poi i soldi devono servire per progetti concreti, a dare soprattutto alloggi, secondo un criterio meritocratico di valutazione dei piani presentati.

Il ministro precisa poi che non esiste nessun accordo già ratificato fra lo Stato e le Regioni. Ci sarebbe stata solo un’intesa preliminare tra le regioni sul riparto delle risorse relative aldecreto del marzo 2015, integrato poi da uno successivo in ottobredello stesso anno che ha creato confusione. Toninelli non manca di stigmatizzare comportamenti scorretti di alcuni governatori, che avrebbero gonfiato l’entità del fabbisogno, proponendo progetti ingiustificati e senza le informazioni previste dalle norme,  a discapito delle regioni più corrette.

Comunque il ministro invita tutte le Regioni a sedersi al tavolo per un accordo che sia davvero rispettoso di un sano utilizzo dei soldi. Si tratta –  spiega – di mettere in discussione lo schema precedente, destinando soldi solo a progetti realmente meritevoli e utili ‘’evitando noti furbetti’’.

A riprova del cattivo funzionamento dei vecchi decreti,  Toninelli documenta con una tabella la scarsa percentuale di progetti di ristrutturazione completati in base ai fondi assegnati due anni fa. In particolare solo il Friuli V.G. con oltre il 60 e l’Umbria concirca il 50 per cento risultano virtuose. Seguono fra il 15 e il 25 per cento: Lombardia, Liguria, Molise, Calabria, Piemonte, Emilia Romagna. Fra il 2 e l’8 per cento Piemonte Campania, Abruzzo, Sicilia, Basilicata. Non arrivano all’1 per cento, Sardegna e Lazio, uno zero tondo per Puglia e Valle d’Aosta.

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