Pnrr: a Roma cantieri in ritardo, avviati solo per il 10%, l’Osservatorio lancia l’allarme

A preoccupare sono le opere più complesse: intanto la costruzione dei pezzi delle quattro tramvie giubilari finanziate con iI Pnrr o l'avvio dei cantieri del ponte della Scafa e lo sblocco del ponte dei Congressi

Roma corre per rispettare le scadenze dei cantieri legati a Giubileo e a Pnrr, ma è già in ritardo. A certificarlo – scrive oggi il Messaggero – è l’Osservatorio sulle opere Pnrr e Giubileo 2025, creato dall’Acer, l’associazione capitolina dei costruttori, e dall’Orep, organismo di valutazione dell’università di Tor Vergata. Finora la Capitale ha avviato progetti soltanto per il 10 per cento di quanto stanziato con i fondi europei: circa 470 milioni su 4,6 miliardi di euro

Grazie al Piano nazionale di riprese e resilienza (Pnrr), arriveranno circa 4 miliardi di euro, che saliranno a quota 5,2 miliardi considerando anche le risorse aggiuntive e complementari messe a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Per l’Anno Santo sono stati stanziati 1,3 miliardi, dei quali è stato sbloccato un miliardo con un primo Dpcm. Questi i soldi da spendere velocemente.

L’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio, che risale a inizio marzo, rileva che su 2.263 progetti da finanziare con il Pnrr (i famosi 4 miliardi), quelli avviati e che hanno ottenuto un Cig, il codice identificativo del progetto, sono 427: il tutto per un controvalore di circa un miliardo. Di questi 427, il 40 per cento è ancora in fase di progettazione: nella maggior parte dei casi questo passaggio non è ancora concluso. Sempre restando ai 427 interventi già avviati, sono stati aperti i cantieri solo nel 9 per cento dei casi (e per un impegno finanziario di un’ottantina di milioni), mentre i progetti messi a gara sono il 27 per cento, e per un controvalore di circa 110 milioni di euro.

Fronte Giubileo: un’accelerazione finora si è avuta soltanto con il piano di manutenzione straordinaria stradale (200 milioni) che sarà a cura di Anas: i cantieri partiranno a giugno (come quelli per il sottovia di piazza di Pia) ma in questo caso non si è andati oltre la firma della convenzione tra la controllata di Ferrovie, Campidoglio e Città Metropolitana.

A preoccupare sono le opere più complesse: intanto la costruzione dei pezzi delle quattro tramvie giubilari finanziate con iI Pnrr o l’avvio dei cantieri del ponte della Scafa e lo sblocco del ponte dei Congressi. Il Campidoglio nei giorni scorsi ha chiesto al governo di ottenere mezzo miliardo in più, dai soldi non impegnati da altri Comuni, per scuola e case popolari, ma al momento l’esecutivo fa fatica a trovare una modalità per riempiegare queste risorse e inviarli a Roma.

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