Negli ultimi tre anni, dal 2020 al 2023, le imprese edili di Roma sono cresciute del 27%, passando da 7.155mila a 9.143mila. A dirlo è il presidente di Ance Roma Acer, Antonio Ciucci, durante il convegno “Un anno di Opgr, osservatorio Pnrr e Giubileo Roma, aggiornamento monitoraggio”, nella sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, a Roma.
“Secondo i dati della cassa edile il numero degli operai è aumentato del 48,2 per cento, da circa 30mila del 2020 a 44mila del 2023. Le imprese aumentate del 27 per cento da 7.155mila a 9.143mila circa. E la massa salari è cresciuta da 277 milioni a 515 milioni”, ha detto Ciucci, esprimendo alcuni timori rispetto alla rimodulazione del Pnrr. A Roma – continua – potrebbe esserci “un deficit di circa 11 miliardi tra quello che si spende e quello che arriverà dall’Europa. Il Pnrr è stato oggetto di una rimodulazione da parte del nostro governo, probabilmente necessaria per renderlo attuabile. Alcuni progetti l’amministrazione comunale li ha difesi molto bene, come i Pinqua e Pui. Però la rimodulazione del piano porterà a un problema di natura finanziaria. Le casse avranno un deficit di circa 11 miliardi tra quello che si spende e quello che arriverà dall’Europa. Questo soldi chi ce li mette? Non certo le imprese”.
Da parte sua il presidente della Camera di commercio, Lorenzo Tagliavanti, ha sottolineato che il settore edile “è uno dei più importanti della città” a Roma poiché “quasi il 14 per cento delle imprese romane sono del settore edile e della sua lunga e importante filiera. Sono quasi 100mila i lavoratori in questo settore. Secondo i dati Excelsior – conclude Tagliavanti – la capacità di ricerca delle imprese è intorno al 13 per cento in questo momento. La domanda di lavoro viene da questo settore. Un settore quindi che crea lavoro”.
