Mentre le città turistiche di tutto il mondo, Roma inclusa, corrono ai ripari (con colpevole ritardo e forse invano) per cercare di limitare i danni dell’overtourism, il ministero della Cultura dà il primo via libera al progetto della Royal Caribbean di realizzare a Fiumicino un porto privato per le sue navi da crociera, tra le più grandi al mondo, in grado di trasportare oltre 7mila passeggeri. Un’opera che presenta non poche criticità, sia per il tipo di turismo mordi e fuggi che incentiva, sia per il luogo nel quale si ipotizza il porto verrà realizzato, la zona di Isola Sacra, che è un’area a rischio idrogeologico.
Per ora, scrive il dorso romano della Repubblica, c’è l’ok all’impatto ambientale (con prescrizioni urbanistiche e archeologiche) ma manca il parere sull’autorizzazione paesaggistica, necessario per qualsiasi opera edile. Quindi la strada per il via libera è ancora lunga. Il prossimo passaggio chiama in causa il ministero dell’Ambiente, che ha dieci giorni per firmare il decreto per il nulla osta sull’impatto ambientale dell’opera.
Il progetto sarà realizzato dalla Fiumicino Waterfront, controllata dalla Royal Caribbean e il porto dovrebbe realizzarsi nell’area del vecchio faro nel quadrante di Isola sacra, su suolo demaniale. La Fiumicino Waterfront – spiega Repubblica – dovrà realizzare indagini e scavi e dovrà riferire su ogni rinvenimento di interesse storico. Tra le richieste del ministero c’è quella di minimizzare l’impatto sugli argini del Tevere, sulla viabilità e sul ripascimento effettuato a Fregene. Infine, la Fiumicino Waterfront dovrà presentare nuovi progetti per il vecchio faro e i bilancioni, le vecchie casette da pesca amate da Pasolini, che saranno restaurate.