Se parliamo di emergenza liquidità parliamo di un bando a cui hanno aderito 34 Camere di Commercio in Italia.
Il concetto che anima il bando è permettere alle imprese di richiedere contributi a fondo perduto per l’abbattimento dei tassi di interesse dei finanziamenti avuti da banche, società di leasing e altri intermediari. La richiesta di contributi può essere fatta solo on-line attraverso lo sportello “Contributi alle Imprese“, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e -gov, fino ad esaurimento delle risorse. Non esiste, quindi, un termine specifico o il classico click Day.
Il sistema camerale, in maniera innovativa, ha voluto intervenire per supportare le imprese su quei prestiti ricevuti dallo stato, andando a coprire i costi degli interessi.
Gli interessi, infatti, non sono stati sovvenzionati da alcuna forma di incentivo governativo, andando così a pesare in maniera notevole, nelle scelte amministrative delle imprese. Fino a portare le imprese stesse a scegliere di non adottare gli incentivi governativi trattandosi di prestiti e non di contributi a fondo perduto proprio per l’alto costo dei tassi d’interesse che rendevano il prestito antieconomico.
Per abbattere questo fattore di costo, sono pertanto intervenute le Camere di Commercio che hanno istituito un bando a favore del tessuto imprenditoriale in attuazione dell’art.125 del Decreto “Cura Italia” a cui fa riferimento anche l’art.62 del decreto “Rilancio”.
Con questo provvedimento le Camere di Commercio hanno voluto difendere la competitività delle PMI Italiane, favorendo e incentivando l’accesso al credito.
Questa misura ha fatto sentire la vicinanza fattiva del sistema camerale alle PMI italiane dimostrando la capacità d’ascolto delle associazioni di categoria e anche direttamente delle imprese. Di fatto il bando delle Camere di Commercio sgrava le imprese di un costo e apporta una soluzione a una delle difficoltà incontrate solo dalle aziende italiane.
In un contesto europeo e globale le imprese italiane risultano penalizzate in competitività rispetto alle altre imprese per gli incentivi che quest’ultime hanno ricevuto a fondo perduto dai propri governi.
Lo testimoniano le aziende italiane, con unità locali in altri paesi, in Europa come in altri continenti che hanno potuto beneficiare direttamente dei finanziamenti a fondo perduto elargiti dai governi in cui hanno delocalizzato l’unità locale.
Per quanto riguarda la misura per l’abbattimento del fattore di costo interessi, la copertura è offerta dai bandi solo per gli interessi dei finanziamenti richiesti per esigenze di liquidità, consolidamento delle passività a breve e investimenti produttivi.
Il bando camerale va a copertura di una quota o dell’intero valore degli interessi pagati dall’impresa per finanziamenti richiesti per la crisi subita dallo stop dell’attività o per le criticità dei mercati o l’interruzione della filiera causati dalla crisi della pandemia.
Oltre alla innovativa forma di finanziamento a fondo perduto per il pagamento degli interessi, il sistema camerale con le 34 camere di commercio aderenti, ha definito anche una procedura dell’istruttoria tecnico-amministrativa snella e sburocratizzata, garantendo la concessione dei contributi in tempi brevi.
Un aiuto determinante del sistema camerale che si fa sempre portavoce con il Governo, ora più che mai, del grido d’allarme delle imprese in ginocchio per la crisi causata dalla pandemia.
Un sistema che ha dato il proprio supporto non fermando mai la macchina amministrativa, permettendo così alle imprese, di poter fare impresa.