Primi aiuti a famiglie e imprese, benzina giù di 10 cent

Lega-Fi, non basta. Bonus sociale a 5 mln. Si rafforza golden power

Taglio delle accise sulla benzina. Bonus sociale allargato per le famiglie. Bollette a rate e crediti d’imposta per le imprese. Golden power rafforzato. Il premier Mario Draghi tiene fede all’impegno a intervenire “subito” per difendere il potere di acquisto delle famiglie e il tessuto imprenditoriale, soprattutto quello piu’ esposto con Russia e Ucraina e dopo aver stretto in mattinata l’asse con gli altri Paesi del Mediterraneo per ottenere un tetto al prezzo del gas a livello europeo, nel pomeriggio riunisce cabina di regia e poi in serata il Cdm per il varo dei primi aiuti. Il provvedimento e’ complesso, le risorse limitate – senza scostamento – e le misure vengono limate fino all’ultimo. All’ora di cena di ieri

il Consiglio dei ministri e’ ancora in corso. Nel pomeriggio ai capidelegazione il premier e il ministro Daniele Franco ne illustrano solo una parte: i mercati sono ancora aperti e alcune scelte sono “sensibili”, a partire da quelle per aumentare la difesa da parte dello Stato delle attivita’ strategiche come il cloud o il 5G. Ma assicurano che sara’ esteso il bonus sociale, per arrivare a proteggere dai rincari di luce e gas circa 5,2 milioni di famiglie, contro i 4 attuali. Per abbassare il costo alla pompa di benzina, diesel e Gpl arriva intanto un decreto ministeriale che attiva il meccanismo dell’accisa mobile: se i prezzi aumentano i maggiori incassi Iva si possono utilizzare per abbattere le accise, che saranno intanto ridotte per un mese di 8,5 cent al litro, che diventano circa 10 considerando anche la conseguente riduzione del peso dell’Iva. In tutto saranno utilizzati circa 308 milioni: troppo poco, dicono subito i consumatori ma anche i partiti di maggioranza, Forza Italia e Lega in testa, con Matteo Salvini che chiede subito di portare la cifra a mezzo miliardo.

Ma gli aiuti, si affrettano ad assicurare dal governo mentre la riunione del Cdm ancora deve iniziare, saranno ben piu’ “significativi” perche’ accompagnate da altre misure nel decreto legge. Nelle prime bozze del nuovo “decreto Ucraina” ci sono solo i buoni carburante che i lavoratori ricevono dai datori di lavoro, che fino a 200 euro diventano esentasse – misura perorata dal leghista Giancarlo Giorgetti. Il resto sara’ discusso direttamente in Cdm.

Nel testo che arriva sul tavolo dei ministri c’e’ un ventaglio di interventi che spazia dagli aiuti per le bollette a quelli per l’agricoltura, fino al nuovo pacchetto di interventi per l’accoglienza dei profughi – gia’ oltre 53mila – con un piano per l’assistenza fino a 75mila ucraini che scappano dalla guerra. Per contenere i rincari di luce e gas oltre all’aumento del tetto Isee per il bonus sociale per le famiglie ci sono anche le misure per le imprese, dalla possibilita’ di rateizzare in 24 mesi i consumi di maggio e giugno al credito d’imposta per l’acquisto di energia anche per il secondo trimestre.

Ma nelle bozze non compaiono misure per tassare gli extraprofitti delle societa’ energetiche. Sui rincari, in generale, vigilera’ mr Prezzi, che avra’ piu’ poteri e potra’ infliggere multe fino a 5mila euro a chi non sapra’ motivare gli aumenti. Bisogna fare di piu’ per le imprese, avverte pero’ il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, lanciando l’allarme per l’ex Ilva e l’acciaio nazionale. Scarseggiano i rottami, spiega ai colleghi, e vanno tutelate le materie prime per garantire la produzione italiana, insiste, dopo avere proposto nei giorni scorsi diverse misure per controllare l’export, compresi i dazi.

Per proteggere l’occupazione, intanto, il decreto stanzia 150 milioni per finanziare la Cig in deroga per le industrie in difficolta’ che abbiano finito gli ammortizzatori ordinari. Arriva poi il taglio dei pedaggi per l’autotrasporto per 20 milioni – come da accordo con le categorie che ha sventato il fermo di camion e tir – e 195 milioni per il sostegno di pesca e agricoltura. Mano tesa anche al turismo, con un credito d’imposta che coprira’ il 50% della seconda rata Imu per alberghi, fiere, terme e parchi tematici.

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