Scuola: i romani protestano per le poche maestre, il Campidoglio risponde di non avere soldi da investire

Circa un centinaio di persone, tra educatrici, insegnanti e genitori, hanno manifestato per la carenza di personale nei nidi e nelle scuole dell'infanzia, Anche per la mancata assegnazione di personale per diversamente abili

Carenza di personale, mancanza di educatori dedicati ai piccoli diversamente abili e nessuna sostituzione per il personale assente. Questa la situazione in cui versano i nidi e le scuole dell’infanzia di Roma che oggi hanno scioperato e protestato davanti il Campidoglio. Circa un centinaio di persone, tra educatrici, insegnanti e genitori, hanno manifestato per la carenza di personale nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, anche in merito all’assegnazione dell’organico di integrazione per i bambini diversamente abili. La giornata di mobilitazione è stata organizzata dai sindacati Usb e Cobas, registrando “una massiccia partecipazione”. Con la carenza di personale, sono inevitabili le ripercussioni e i disagi sulla scuola e sulle stesse famiglie romane.

Una delegazione di rappresentanti sindacali è stata ricevuta dal capo staff del sindaco Roberto Gualtieri, dall’assessore al personale Andrea Catarci, dalla consigliera Pd Valeria Baglio, dalla presidente della commissione scuola Carla Fermariello e dal presidente della commissione al personale Riccardo Corbucci.
Dopo il confronto, “la risposta è stata sempre la stessa: non ci sono i soldi bisogna continuare a risparmiare fino a gennaio”, fanno sapere i sindacati. Si protesta contro l’organizzazione scolastica, che “lede i diritti delle educatrici e delle insegnanti dell’infanzia. Ma anche dei bambini”, sottolinea Fabiana Rinaldi dell’Unione sindacale di base. I lavoratori scolastici che si assentano vengono sostituiti “solo se si verifica il fuori rapporto: per legge regionale ciascun insegnante ed educatore non può occuparsi di più di sette bambini, ma quando un collega è assente si ritrovano a doverne seguire almeno dieci – spiega ancora Fabiana Rinaldi, del sindacato Usb – Certo, può capitare che mandino un sostituto, ma non è mai per più di tre ore. Un’offerta educativa e formativa che lascia delusi anche i genitori dei bambini con cui lavoriamo. Oltre a preoccuparli per l’incolumità dei loro figli”.
Nel settore dell’infanzia “non viene neanche garantita una sufficiente copertura e un’adeguata tutela nei confronti dei bambini diversamente abili – spiega ancora la sindacalista –. Al loro fianco dovrebbe esserci sempre un insegnante in più che li supporti e li guidi, ma questo non sempre avviene”. Una situazione “insostenibile. Oggi abbiamo chiesto un incontro con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ma siamo stati convocati dal suo capo staff. Ci è stato detto che non ci sono soldi da investire nel servizio all’infanzia e che un incontro con il sindaco non avrebbe cambiato le cose”. A Roma il sistema educativo 0-6 “è sempre stato un esempio da seguire a livello nazionale. Per questo vogliamo che il sindaco Gualtieri intervenga. Noi non ci fermeremo qua e siamo pronti a procedere con altre azioni”, conclude Rinaldi.

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