Omissione di atto di ufficio. E’ il reato che viene ipotizzato nella denuncia presentata dall’ex conduttore tv e ora leader della lista “Pace Terra Dignità”, Michele Santoro, a carico del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri per non avere – a detta del giornalista – provveduto agli adempimenti previsti dalla legge elettorale per agevolare la raccolta delle firme per la presentazione della lista in vista delle elezioni europee di giugno. “Raccogliere e vidimare firme non costituisce un obbligo dei Comuni ma rappresenta una possibilità” replica l’assessore alle politiche del personale di Roma Capitale Andrea Catarci sottolineando che “non esiste alcuna intenzione né alcun tentativo di svantaggiare Santoro” le cui rimostranze, “viene il dubbio, siano finalizzare a trovare spazi di visibilità”.
La denuncia, redatta dall’avvocato Lorenzo Borrè, è stata posta all’attenzione dei magistrati della Procura di Roma.
“Evidentemente – afferma Santoro – si considera un diritto di rilievo costituzionale, previsto dalla legge, come una fastidiosa pratica da non evadere per ragioni non precisate. Riguardo ai voti non c’è solo lo scandalo di Bari, ma anche quello di Roma”. Nella querela di cinque pagine viene ricordato l’iter che deve essere seguito per la presentazione delle liste. “Per quanto concerne il gravoso adempimento della raccolta delle sottoscrizioni necessaria per la presentazione delle liste elettorali – si legge – vige il principio secondo cui la firma degli elettori deve avvenire su appositi moduli riportanti il contrassegno di lista, il nome, cognome, data e luogo di nascita dei candidati e le generalità dei sottoscrittori e deve essere autenticata”.
Nel merito il legale di Santoro afferma che “il 18 marzo la lista ha inviato comunicazione ufficiale a Roma Capitale e, successivamente, a tutti i Municipi, con la quale è stato richiesto di mettere a disposizione i moduli per la raccolta delle firma”. Una richiesta, si aggiunge nella denuncia, “non solo rimasta priva di riscontro, ma anche di attuazione” alla luce del fatto “che non sono stati di fatto accettati i moduli per la raccolta delle firme”. Nella denuncia si aggiunge inoltre che il 15 aprile una militante “si è recata presso l’Ufficio elettorale di Roma capitale per poter apporre la sottoscrizione in favore della lista ottenendo conferma che non erano state impartite disposizioni -contrariamente a quanto avvenuto negli altri Comuni della Repubblica italiana- per provvedere agli adempimenti per la presentazione delle liste elettorali”. Una situazione che, a detta dell’ex conduttore tv, rappresenta “una gravissima lesione dei diritti politici dell’associazione Terra Pace Dignità e dei sostenitori che vorrebbero poter sottoscrivere la lista presso gli Uffici comunali”.