Con oltre un’ora di intervento la sindaca Virginia Raggi ha affrontato ieri tutte le richieste della Confcommercio (anche scritte, venti pagine), nell’ultimo incontro dell’associazione con i candidati a sindaco. Per il centro storico è chiara la richiesta dei commercianti della Capitale: «Una vetrina internazionale che si è deteriorata. Bisogna far tormare i romani nel centrostorico – ha detto il commissario romano, Pier Andrea Chevallard -. Rivedere la Zcl e arginare le offerte turistiche abusive».
Seduta tra il commissario romano, Pier Andrea Chevallard, e il direttore Romolo Guasco, la sindaca – riferisce ‘’Il Corriere della Sera’’ – ha iniziato dal rilancio del turismo: dalla campagna «Prossima fermata Roma» per riaprire i canali con Usa, Canada e Cina, all’utilizzo di influencer per portare nella capitale giovani (e ricchi) visitatori. Oltre naturalmente far sapere la città è sicura con il bollino «Roma Safe Tourism», e la scoperta di nuovi itinerari, come quelli legati al cinema.
E se Chevallard ha sottolineato come «in questi anni sarebbe servito un maggiore confronto», è tornato di prepotenza nel dibattito il tema del centro storico. Nessuna concessione però della sindaca su aperture o orari della Ztl (i commercianti vorrebbero libere per le auto via Nazionale e Corso Vittorio) , ma «più mezzi pubblici, altri 25 minibus elettrici» ed una revisione della sosta all’interno: «Nelle zone uno e due del Pgtu (Mura Aureliane e Anello ferroviario), saranno eliminate tutte le strisce bianche, gli abbonamenti e saranno introdotte nuove aree di sosta a pagamento – ha risposto la sindaca-. Sarà abolita la tariffa agevolata e tariffe poi più alte per i residenti nelle zone commerciali. E contro la “malamovida” in campo anche i carabinieri e la guardia di finanza, oltre all’assunzione di altri 500 vigili».
Si è quindi parlato di Tari che, di fronte a eventi pandemici, non può più funzionare com’è, ma bisogna portare il tema a livello parlamentare, alle occupazioni di suolo pubblico, care al presidente della Pipe, Sergio Paolantoni, sulle quali la sindaca ha invocato «una sola soprintendenza invece di tre», perché «principale ostacolo nelle deroghe ai vincoli».