Raggi denuncia: archivio Capitolino senza regole, dispersi 30 anni

“La documentazione quotidianamente prodotta da Roma Capitale percio' non viene archiviata, ma conservata in modo casuale e al di fuori di ogni logica archivistica”, scrive il sindaco su Fb

“Rendere trasparente la propria azione e’ un dovere fondamentale delle istituzioni. Dovere espresso
dalla mission dell’Archivio Storico Capitolino: conservare, valorizzare e rendere consultabile la documentazione prodotta dal Comune di Roma. Tracciare la storia, gli atti e i documenti nel tempo prodotti e’ quanto serve per conoscere il presente, riconnettersi al passato, definire un’identita’ consapevole e un senso di cittadinanza.

L’Archivio storico di Roma e’ un’eccellenza nel campo della conservazione e nell’accesso adatti amministrativi e a materiale bibliografico sulla Capitale e per quanto abbia avviato il processo di informatizzazione e smaterializzazione del patrimonio, restando un punto di riferimento importante per studenti, ricercatori e storici, dobbiamo far emergere le criticita’ che riguardano il modo in cui oggi sono conservati e archiviati i documenti prodotti da dipartimenti e municipi. Circa 30 anni di storia, dagli anni 30 agli anni 60 del Novecento, sono andati dispersi”. Lo scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi sul suo profilo Facebook.

“Ancor piu’ grave che oggi il Comune non abbia una gestione centralizzata degli spazi – prosegue –
perche’ ogni struttura dell’amministrazione ha il suo deposito, che gestisce secondo regole decise in autonomia e prive di standard condivisi. Il Dipartimento Patrimonio nel 2014 ha censito 138 luoghi destinati a depositi/magazzini di documenti (il totale dei soli tre canoni di locazione di cui si e’ avuto
notizia ammonta a circa 197.000 euro annui). La documentazione quotidianamente prodotta da Roma Capitale percio’ non viene archiviata, ma conservata in modo casuale e al di fuori di ogni logica archivistica: questo e’ il motivo per cui oggi risulta estremamente difficile reperire informazioni sui depositi che conservano la documentazione prodotta ogni giorno dagli Uffici comunali.

Questo per il cittadino si traduce in una deprivazione di trasparenza e percio’ di democrazia, oltre che
uno spreco di risorse. Vogliamo accendere i riflettori sulle criticita’, vogliamo studiare le opportunita’ e le soluzioni. Vogliamo che questo di oggi sia l’inizio di un progetto ambizioso ma fattibile. Vogliamo – conclude – raccogliere anchequesta sfida”.

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